Tre volte negli ultimi settanta giorni di governo. Giorgia fragile e recidiva

Tommaso Ciriaco La Repubblica 17 febbraio 2023
“Meloni influenzata impegni annullati”. Per la terza volta saltano vertici e missioni estere
La premier costretta a cancellare il faccia a faccia con Metsola e la conferenza sulla sicurezza di Monaco come già successo per Alicante e Patti Lateranensi. India in bilico

Influenza. Una, due, tre volte negli ultimi settanta giorni di governo. Come parecchi italiani, soprattutto dopo il Covid. Stavolta talmente forte, trapela, da costringere Giorgia Meloni a cancellare nuovamente una serie di appuntamenti istituzionali e internazionali, compresa una missione in Germania annunciata fino a poco prima, quella di domani a Monaco per la Conferenza sulla sicurezza con al centro la guerra in Ucraina. “Il Presidente del Consiglio – si legge a metà pomeriggio in una nota di Palazzo Chigi – ha annullato tutti gli impegni istituzionali previsti per questa settimana per il persistere di sintomi influenzali”.

Significa che la leader stamane non vedrà neanche la presidente dell’Europarlamento Roberta Metsola, che aveva organizzato il viaggio in Italia per ritrovarsi faccia a faccia con l’alleata che guida FdI. E questo dopo aver già cancellato il 14 febbraio la sua presenza alla cerimonia per l’anniversario dei Patti Lateranensi. E dopo essersi video-collegata ieri al Consiglio dei ministri.

Non è il primo caso del genere, come detto. Il primo episodio si verifica il 9 dicembre scorso. La presidente del Consiglio è attesa al vertice Euromed di Alicante. Ma al mattino, improvvisamente, palazzo Chigi cancella la missione. Immediate, ovviamente, le congetture attorno al forfait: poche ore prima, infatti, si era consumato un durissimo scontro con Emmanuel Macron sui migranti. E nella città spagnola era annunciato un vertice a quattro tra Pedro Sanchez, Olaf Scholz, il portoghese Antonio Costa e lo stesso Presidente francese. Senza Meloni.

Una lettura negata però dalla diretta interessata: “Pensate che trovi questa scusa per non vedere Macron, come le giustificazioni alle elementari?”. A rappresentare l’Italia andò Antonio Tajani. Dopo la prima influenza, arriva presto la seconda. È il 21 dicembre e Meloni è attesa negli studi di Porta a Porta. E ha in agenda anche un consiglio dei ministri, fissato per le 11.45. La riunione di governo è presieduta invece dal vice Matteo Salvini. E la puntata della trasmissione di Bruno Vespa viene rimandata. “Un’indisposizione”, trapela.

E siamo al 14 febbraio. Martedì mattina Meloni annulla la partecipazione presso la Scuola dei Carabinieri, il pomeriggio salta i Patti Lateranensi. “A causa di uno stato influenzale, il Presidente del Consiglio (la Presidente, ndr) ha annullato gli impegni in agenda oggi”. Il giorno dopo, però, la premier – secondo diverse fonti incrociate – è di nuovo regolarmente al lavoro nel suo studio di Palazzo Chigi. Sembra tutto procedere per il meglio, tanto che a differenza di poche ore prima, si sblocca la missione a Monaco. Non c’è una comunicazione ufficiale, ma la macchina – anche per favorire il lavoro di chi dovrà partecipare in delegazione o più semplicemente coprire l’evento – si mette in moto a pieno ritmo. Poi, all’improvviso, ieri mattina il nuovo brusco stop.
Missione saltata. Nel pomeriggio, arriva la notizia: “Impegni annullati per l’intera settimana”. Significa che salta la presenza prevista in un panel assieme alla premier finlandese Sanna Marin, i probabili bilaterali con Ursula von der Leyen e la vicepresidente degli Stati Uniti Kamala Harris e il bilaterale con Metsola. Una circostanza che non si registra troppo spesso, perché è poco frequente che i capi di Stato e di governo siano costretti a cancellare missioni internazionali e summit periodici come i Consigli europei o i bilaterali (e questo nonostante il fatto siano, come tutti, soggetti a malanni stagionali o indisposizioni). L’unica eccezione, in questo senso, è stata quella della fase acuta del Covid, quando i tamponi costanti rilevavano il contagio e imponevano l’isolamento dei leader, abituando l’opinione pubblica alle immagini di premier e Presidenti costretti a lavorare da casa anche per molti giorni.

Ma non basta. A complicare la lettura degli eventi c’è anche un’altra circostanza. Mentre vengono annullati gli impegni fino a domenica, sembra confermata la missione a Kiev. Sulla carta, Meloni potrebbe partire già domenica sera, comunque entro martedì il viaggio dovrebbe essersi svolto. Allo stesso tempo, però, traballa la missione in India ed Emirati Arabi, in teoria programmati per il prossimo 1-4 marzo. Tanto da alimentare altre congetture – nettamente smentite dalle fonti ufficiali di governo – sulla volontà della premier di tagliare l’agenda per trovare un po’ di ristoro dalla stanchezza, frutto di ripetuti impegni stressanti capaci di affaticare la presidente del Consiglio. “È solo una forte influenza”, ribadiscono seccamente dall’esecutivo.

 

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