Daniele Raineri La Repubblica 19 febbraio 2023
Pechino: “Presto il piano di pace” Gelo Usa: non dovete aiutare Putin
A margine della Conferenza di Monaco bilaterale tra Blinken e Wang Yi: “Conseguenze se sostenete materialmente la Russia” Attesa per l’intervento di Xi del 24 febbraio. La road map conterrebbe 14 punti. Harris: “Da Mosca crimini contro l’umanità”
La Cina vuole sfruttare la settimana dell’anniversario dell’invasione russa in Ucraina per prendersi un ruolo molto più importante nella questione. L’operazione è cominciata dalla Conferenza sulla sicurezza di Monaco, dove ieri il responsabile degli Esteri cinese, Wang Yi, ha annunciato che Pechino presenterà una proposta di pace. Culminerà il 24 febbraio, primo anniversario della guerra, quando il presidente Xi Jinping farà un discorso — molto atteso — che spiegherà il piano cinese.
Nelle stesse ore anche l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite riunita in seduta speciale voterà una risoluzione per la pace. Non è ancora chiaro se Pechino, alleata di Putin su molti dossier, ha davvero una soluzione concreta al conflitto in Ucraina oppure se si tratta soltanto di quella che in gergo è chiamata charm offensive , una manovra che seduce e incanta gli spettatori ma non ha conseguenze pratiche.
Secondo fonti di Repubblica , il capo della diplomazia cinese, che due giorni fa aveva fatto tappa a Roma prima di ripartire per Monaco, ha annunciato al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e al ministro degli Esteri Antonio Tajani un documento in quattordici punti con la proposta di pace. Mattarella e Tajani hanno chiesto a Wang Yi che la Cina aumenti la sua pressione per moderare la Russia, ma non hanno avuto alcuna garanzia che succederà.
A Monaco l’inviato cinese ha detto che «la guerra non può continuare », ma ha anche aggiunto che «alcune forze potrebbero non volere il materializzarsi di negoziati di pace » e potrebbero avere «obiettivi più grandi dell’Ucraina». Era una stoccata contro gli Stati Uniti — non molto diversa dalla propaganda della Russia. Poi ha aggiunto che «gli amici in Europa dovrebbero considerare con calma come portare la pace in Ucraina e come manifestare la propria autonomia strategica». Come a dire: staccatevi dalle decisioni americane, fate di testa vostra. È chiaro che Pechino quando pensa alla guerra in Ucraina pensa anche a come separare le grandi capitali dell’Europa dall’influenza americana e a portarle verso quella cinese.
Il segretario di Stato americano Blinken, anche lui a Monaco, ieri ha incontrato faccia a faccia Wang Yi, ma in pubblico ha detto che bisogna stare attenti alle proposte di cessate il fuoco, perché in questa fase Putin è in svantaggio dal punto di vista militare e ogni sospensione potrebbe essere soltanto un trucco per permettere ai russi di ricominciare meglio la guerra contro l’Ucraina. Mentre Blinken parlava così, fonti del governo americano passavano alle reti americane questa notizia: la Cina si prepara a mandare i cosiddetti aiuti letali, quindi armi, ai soldati russi in Ucraina.
Sempre ieri il Wall Street Journal ha rivelato che i cinesi continuano a rifornire con piccoli droni commerciali da ricognizione i russi, a dispetto delle sanzioni. Nello stesso giorno la Cina annunciava una proposta di pace e gli Stati Uniti rispondevano con un messaggio secco: siete al fianco della Russia. E Blinken ha aggiunto: «Ci saranno conseguenze se Pechino offre sostegno materiale a Mosca».
Secondo la vicepresidente Usa, Kamala Harris, sempre a Monaco, da quando l’invasione è cominciata Cina e Russia sono diventate più vicine. Harris ha dichiarato che l’Amministrazione americana ha ormai stabilito formalmente che la Russia ha commesso crimini contro l’umanità in Ucraina e ha promesso che «i responsabili saranno giudicati».