Edith Bruck: “Da Valditara un’intimidazione vergognosa, la destra giustifica il fascismo”

Niccolò Carratelli La Stampa 24 febbraio 2023
Edith Bruck: “Da Valditara un’intimidazione vergognosa, la destra giustifica il fascismo”
La scrittrice si schiera con la dirigente: «È pericolosa perché fa maturare le coscienze. Il caos attuale è anche responsabilità della sinistra che non sa fare opposizione»


Edith Bruck vede «una precisa volontà politica di negare che il fascismo sia ancora tra noi». La scrittrice e poetessa italo-ungherese, testimone instancabile della Shoah, ha letto la circolare della preside di Firenze e anche le dichiarazioni del ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara. «La lettera è stato un giusto tentativo di offrire ai ragazzi un insegnamento, una lettura di quanto accaduto – spiega – la reazione del ministro è stata francamente vergognosa».

Perché parla di un semplice “tentativo”, secondo lei il messaggio non è arrivato?
«È stato giusto scriverla e spero che la leggano in tanti, anche in altre scuole, su iniziativa di altri presidi. Ma temo che la parola abbia perso sostanza, non riesca a fare breccia nella testa e nel cuore dei ragazzi, che la storia la conoscono poco e male. Con loro bisogna provare a parlare per immagini, mostrargli cosa è stato davvero il fascismo, con un linguaggio più diretto ed efficace».

Del contenuto di quella lettera, invece, cosa pensa?
«Lo condivido e mi vengono i brividi a pensare a quegli studenti neofascisti che l’hanno bruciata, come volessero bruciare la preside: un gesto gravissimo. Sottoscrivo in pieno l’appello a non girarsi dall’altra parte, a non essere indifferenti. Vale per chi ha assistito immobile a quel pestaggio a Firenze e per i tanti, anche con responsabilità di governo, che dopo sono restati in silenzio e non hanno espresso una netta condanna di quella azione».

C’è la tendenza a minimizzare?
«C’è una voluta sottovalutazione, si nega il problema. Succede continuamente, dalle adunate a Predappio agli omaggi a Mussolini, con intitolazioni di vie o parchi. Ancora di più con questo governo, c’è la percezione di poter agire indisturbati, di restare impuniti. Si parla di ragazzacci, di pochi violenti, di episodi, anche se sono cose che vanno contro la Costituzione italiana».

Il ministro Valditara dice che è ridicolo parlare di un rischio di deriva fascista oggi in Italia. Ha ragione?
«Non c’è nulla di ridicolo. Anche io non credo alla deriva fascista, al ritorno del fascismo come l’abbiamo conosciuto. Ma i comportamenti fascisti ci sono eccome in questo Paese, li vediamo tutti i giorni. E chi li nega non lo fa per ignoranza, ma per un preciso calcolo politico. Forse nella lettera non avrei parlato di “disgustoso rigurgito”, con un chiaro riferimento all’attuale governo, perché così la preside ha prestato il fianco alle polemiche».

Valditara si è detto pronto a prendere provvedimenti nei confronti della preside…
«Una minaccia vergognosa. La vuole mandare via perché ha espresso idee diverse dalle sue? Magari per metterci un’altra più allineata? Capisco che possa risultare pericoloso lasciarla al suo posto, con il rischio che i suoi studenti poi sappiano la storia e maturino una coscienza politica».

Il ministro dovrebbe dimettersi?

«Inutile chiederlo, non ci saranno passi indietro. Semmai, mi aspetto altri passi in avanti».

Lo stesso Valditara, però, è stato vittima di una minaccia da parte di studenti del liceo Einstein di Torino, con la sua foto pubblicata a testa in giù…

«Un gesto brutto e stupido, a conferma che i ragazzi non sanno e non riflettono sul significato delle loro azioni. Tra l’altro un attacco controproducente, che sposta l’attenzione e non aiuta a risolvere i veri problemi».

Quali sono i veri problemi?

«Il negazionismo strisciante e lo smarrimento degli ideali, in uno scenario di caos politico, con il governo più a destra che in Italia si sia mai visto. E una sinistra debole e divisa: prima diceva che Meloni è una fascista e ora inizia a dire che tutto sommato non è così male, è capace…».

La sinistra ha una responsabilità politica di questa situazione?

«Ha la responsabilità di aver consentito alla destra di arrivare al governo e ora di lasciarle fare il proprio gioco senza riuscire a opporsi in modo deciso».

Teme che così i comportamenti fascisti di cui parlava si prendano sempre più spazio?

«Un po’ di più è inevitabile, spero non troppo. E spero che il presidente Mattarella resti al suo posto il più lungo possibile, perché senza di lui saremmo messi molto peggio».

Non sembra molto fiduciosa per il futuro del Paese, o sbaglio?

«Guardi, non sono pessimista come Liliana (Segre, ndr), non penso che la memoria morirà con noi e la Shoah scomparirà dai libri di scuola. I giovani sono la mia speranza, da loro ho sempre avuto risposte positivi, in oltre 40 anni di incontri nelle scuole. Hanno pianto con me, mi mandano fiori, mi scrivono lettere: sono molto belle, cerco di rispondere a tutte e credo che le userò per un nuovo libro».

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