A Roma votano in 60 mila. Schlein 65%

Marina de Ghantuz Cubbe La Repubblica 27 febbraio 2023
Schlein in testa nella sfida dei gazebo “Doppierà Bonaccini”
Il risultato può rivoluzionare gli equilibri interni al partito romano
Partecipano in 60mila


Anche se in tarda serata i dati non sono ancora definitivi, di certo c’è che Elly Schlein a Roma è in netto vantaggio. Alle primarie del Pd nella Capitale hanno votato in circa 60mila e, quando sono le 23, con i seggi chiusi dalle 20, la deputata si attesta almeno al 65% dei voti. Vince sul governatore dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, anche in provincia: su 21.180 voti validi, ha presi 13.924 ( il 65,8%) contro i 7.224 del competitor, sostenuto dal sindaco Roberto Gualtieri e dalla sua corrente, che si è fermato al 34,2%. Il risultato può rivoluzionare gli equilibri nel Pd romano.

La giornata è stata lunga. In fila davanti al circolo di Testaccio, Valeria vede arrivare l’ormai ex segretario del Pd Enrico Letta: « Io Letta lo conosco da una vita, ciao segretario dammi un bacio che mo’ si fa l’assembramento guarda eh » . Di persone che aspettano di votare in effetti ce ne sono, non smettono di arrivare e quando l’orologio indica le 15 del pomeriggio si sono espressi, solo lì, in 500. Margherita Bonsignore, 26enne che ha appena votato per Schlein, è alle sue prime primarie e vuole « un cambio generazionale, che il Pd si dia una scossa».

Due ore dopo in piazza Euclide l’aria è completamente diversa: i residenti arrivano alla spicciolata, la ressa non c’è ma il flusso è costante. Margherita Arrigoni è una signora elegante e rivendica che « non è vero che ai Parioli si vota a destra, credo sia perché le persone hanno avuto la possibilità di laurearsi » . Lei che è stata una femminista dice che « ci vorrebbe un mix dei due candidati anche se io avrei voluto alla segreteria Gianni Cuperlo, ma è troppo educato per questi tempi che viviamo » . Da una parte il calore testaccino, dall’altra la classe dei Parioli dove fino alle 17 avevano votato 400 persone. Tra queste c’è anche Hassan Batal, militante Pd e mediatore interculturale che lavora con i richiedenti asilo a ponte Galeria: « Sono di origine marocchina e a Bonaccini, che ho votato, chiedo che i nuovi italiani abbiano più rappresentanza nel partito, ora fatto di gruppetti che a volte tendono a escluderci».

I temi, a sentir parlare gli elettori passando da un quartiere all’altro, sono gli stessi: il lavoro, i deboli, le donne. Chiedono di fare e di essere «la sinistra» a un partito a cui sono legati da sempre o a cui danno un’ultima chance. « C’è bisogno di cambiare tantissimo, di tornare tra la gente — dice Luigi Curti mentre attende in piazza Sant’Emerenziana nel II municipio, dove alle 18 hanno votato in 600 — questa destra mi spaventa e a maggior ragione voto Schlein. Vengo dal Pci, poiho votato Pds. Ora torno a votare Pd ma è l’ultima possibilità che gli do » .

La moglie, Ivana Grifoni, ha fatto lo stesso percorso e ora non vuole più sentire parlare di scontri tra correnti.
Dalle case residenziali del quartiere Africano a quelle popolari di Donna Olimpia, quartiere popolare del XII municipio, ieri mattina c’era la fila (come a Colli Portuensi, a Porta Portese, in piazza Mazzini) e fino alle 15 avevano votato 320 persone. Un’affluenza inaspettata anche secondo Marco Miccoli, dirigente dem che lì ha portato la mozione Schlein ed è convinto che la deputata abbia il merito di aver convinto molti scettici e distaccati a tornare a scegliere. Lo stesso si dice sotto il gazebo in piazza Euclide.

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