La cuneese Gribaudo, la squadra che ha seguito la campagna di Elly

Paola Scola La Stampa 28 febbraio 2023
Chiara, chi è la donna dietro la scalata di Elly Schlein al Pd
La cuneese Gribaudo è la responsabile organizzativa nazionale dei comitati: “Con lei ho rivisto entusiasmo”


Era stata la prima, nel Pd cuneese, a schierarsi con Elly Schlein. In diretta social. Chiara Gribaudo, 41 anni, di Cuneo, l’unica parlamentare dem in provincia, è vicepresidente della Commissione Lavoro alla Camera. Già due legislature alle spalle (e tante battaglie soprattutto su lavoro e donne), domenica ha concluso la campagna al fianco della neo leader, che l’ha voluta come coordinatrice organizzativa dei comitati di sostegno.

Ci ha creduto da subito?

«Sì. Era arrivato il momento di lasciare le posizioni di partenza di ciascuno e sostenere per la prima volta una candidatura davvero femminista, progressista e ambientalista. E abbiamo fatto bene».

Com’è stato seguirla in tutte queste settimane?

«Faticoso, ma molto divertente. Ho rivisto l’entusiasmo che mancava da tanto tempo. Vecchia militanza e nuove generazioni. Un movimento che superava le differenze di genere, generazionali e geografiche. Non ho mai avuto dubbi che il risultato sarebbe stato positivo per Elly e per tutti noi».

Un momento forte della vostra campagna.

«La visita al Memoriale della Deportazione a Borgo. Per quello che rappresenta. Perché la piattaforma di Schlein è radicale e allo stesso tempo è ben radicata nei valori democratici del nostro Paese, antifascismo e Costituzione».

Uno emozionante.

«Sabato a Torino, quando siamo stati travolti da migliaia di persone in piazza e ancora una volta Elly ha dovuto improvvisare un comizio con un megafono. Mi ha ricordato i momenti di quando ho deciso di iscrivermi al partito».

E un momento difficile.

«Non mi è piaciuto quando qualcuno voleva far passare Elly come aliena alla nostra storia e comunità, o quando volevano metterle addosso questa finta narrazione da Ztl delle città. Guardate i numeri in Piemonte. Abbiamo vinto a Torino, ma anche a Cuneo. Nelle città e in provincia. Altro che radical chic, i piemontesi hanno capito che c’era bisogno di un cambio radicale e quello erano Elly e la sua squadra».

Ha atteso con lei i risultati?

«Sì, ero al comitato sulla Prenestina domenica sera. Ci siamo abbracciate e ci siamo dette: “Sta succedendo davvero”. Però io ero molto fiduciosa di come sarebbero stati i risultati».

Che cosa avete fatto oggi?

«Abbiamo guardato i flussi elettorali. Con gioia abbiamo visto quanto le donne e i giovani siano stati determinanti per la nostra vittoria al congresso. Il nuovo Pd deve ripartire da questa considerazione».

Che cosa si aspetta lei ora?

«Unità, unità, unità. Senza il Pd non c’è l’alternativa alla destra e al governo Meloni. Stefano, come Gianni e Paola, ha fatto una bella campagna. C’è bisogno di tutti per rendere il Pd di nuovo il primo partito ».

Si dice che sia candidata capogruppo. Vero?

«Non credo alle autocandidature. Certo, il risultato delle primarie dà pure un’indicazione ai gruppi parlamentari su quale metodo e merito politico gli elettori ci chiedono. Come sempre, faccio e farò la mia parte, ascoltando anzitutto quel che la segretaria Schlein e i colleghi del gruppo diranno».

Sfiderà Cirio alle Regionali ?

«Come sopra. Costruiamo l’alternativa, riuniamo le opposizioni, riportiamo a casa i nostri elettori, soprattutto quelli che non ci votano da tempo. Quindi programma e alleanze verranno da sé. Il nome della candidata o candidato presidente sono la conseguenza. E possiamo vincere».

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