RESET 2 marzo 2023
Se la squadra è scarica e Mourinho non sa perdere
Dopo la sconfitta con la Cremonese, la carta segreta per battere la Juve
L’ultima sceneggiata è di nuovo contro la Cremonese, un mese dopo l’eliminazione dalla Coppa Italia. In quella eliminazione da ampio turn over, il tecnico più vincente al mondo si scatenò contro la panchina (film già andato in onda ma di grande successo e sempre molto apprezzato dal “tifo di poche parole” che cambierebbe tutti i giocatori ad ogni sconfitta).
Salvo recuperare quella panchina nella gara contro il Verona due settimane dopo, e portare a casa una convincente vittoria con gol del giocatore considerato inadeguato per il nostro campionato (Solbakken).
Un mese però convincente, con la Roma che comincia anche a liberarsi del suo “non-gioco” ( quel gioco che tende a far giocare male gli avversari, attendista, speculativo, in cui non vedi mai un’azione spettacolare ma alla fine vinci da palla inattiva). E tutti contenti, l’importante è vincere, ora si vede anche che questi giocatori valgono qualcosa e il tecnico ora gli fa i complimenti. Qualificazione in Europa, ad un passo dal 2° posto anche grazie ai passi falsi delle rivali dirette e di un calendario a gennaio-febbraio favorevole.
Si torna tutti più buoni, “cacciato”, riducendo i danni Zaniolo, ripreso il cacciato precedente, Karsdorp (“traditore” a telecamere unificate per lo special one), l’ambiente romano torna a sognare la presa della Bastiglia nonostante i messaggi “inquietanti” alla dirigenza. “Parlerò a fine stagione” facendo capire le solite due cose, quelle che ripropone sempre da quando sta a Roma. Se va bene “ho fatto il miracolo” nonostante una squadra inadeguata, se va male “io l’avevo detto, sono tutti inadeguati” e a giugno “dirigenza compresa”.
Si arriva al momento clou, l’aggancio del 2° posto con la partita con l’ultima in classifica.
Che succede? Un disastro, il solito, in campo appare una squadra scarica e rinunciataria. Perché sono pippe ed inadeguate’ ? No, non si può più dire per qualche settimana, finche non si dimenticano le recenti dichiarazione. Si gioca ogni 3 giorni? No neanche questa. Colpa dell’arbitraggio? Ancora no siamo appena al 47’.
Si arriva cosi al battibecco offensivo con il 4° uomo Serra. Grave offesa, non sapremo mai.
Ennesina espulsione, gara innervosita, attenzione tutta sul tecnico e alla sua ennesima espulsione. Sostituzioni che ribaltano l’impostazione iniziale della squadra, ma c’è la beffa finale, perché il calcio vive di espisodi e arriva la beffa. Perché si è perso?
E questa mancava. Il complotto,” lo dico e non lo dico”, non mi vogliono in panchina contro la Juve.
Al tifo non pare vero. E certo, complotto contro Mourinho (il 4° uomo è di Torino, la prova provata) e quindi contro la Roma.
L’ambiente si adegua, le radio, i giornali, anche i più intelligenti sanno che è meglio tacere, nascondersi, adeguarsi. L’ambiente non va diviso. Il tifo che riempie i 62.000 posti non può perdere l’unica certezza.
Unica cosa positiva. Mourinho va in tribuna, Foti torna da solo in panchina.
Dopo le 4 vittorie ottenute sulla panchina della Roma contro Spezia (1-0), Atalanta (1-0), Inter (1-2) e Bologna (1-0), anche nel pareggio in rimonta a San Siro contro il Milan (2-2) c’era lui. Il vice allenatore di Mourinho, ha guidato i giallorossi 5 volte e non ha mai perso.
Naturalmente, non si monti la testa, ma è certo che porta fortuna.
Questa cosa, però, in questa settimana non si è detta. Ed è tutto dire. Si teme la suscettibilità dello special one?