Termovalorizzatore a Roma, c’è solo l’Acea tra le offerte

Marina de Ghantuz Cubbe La Repubblica 2 marzo 2023
Termovalorizzatore “L’unica offerta è di un grupo di imprese capitanato da Acea”
Sorpresa in Campidoglio: l’unica proposta di project financing pervenuta per il termovalorizzatore di Santa Palomba è quella di Acea Ambiente. Per l’esattezza, di un raggruppamento temporaneo di imprese guidato dalla multiutility partecipata dal Comune di Roma.

 

Ieri a mezzogiorno è scaduto il tempo per presentare il progetto, da valutare ed eventualmente mettere a gara, per la realizzazione dell’impianto previsto nel Piano rifiuti di Roma Capitale.

L’apertura delle buste è andata avanti in maniera spedita: ce n’era una sola appunto. Il motivo, secondo gli esperti in materia del Comune è che i criteri elencati nella manifestazione di interessi da un punto di vista della sostenibilità, come le tecnologie per catturare le ceneri, erano talmente stringenti chele altre aziende le hanno ritenute troppo restrittive.

Fatto sta che la roadmap è già tracciata: entro questa settimana verrà studiata la documentazione inviata dal gruppo capitanato da Acea Ambiente e subito dopo verrà costituita la Commissione di valutazione tecnica ed economica del progetto, di cui, spiegano dal Campidoglio, faranno parte autorevoli esperti. Il lavoro della Commissione durerà 60 giorni e poi sarà espresso un parere che sarà alla base dell’indizione della gara vera e propria per la realizzazione e l’affidamento del termovalorizzatore.

La pubblicazione del bando è prevista entro il primo agosto, l’apertura dei cantieri entro luglio del 2024 e l’avviamento dell’impianto entro l’estate del 2026. Sempre che i vari ricorsi al Tar, presentatidai cittadini di Santa Palomba e ultimamente anche dal Wwf e da Legambiente, non blocchino il percorso. Chissà se anche l’alleanza Verdi Sinistra, in Parlamento alleata con il Pd guidato da Elly Schlein che alla termovalorizzazione è sostanzialmente contraria, non si muova per chiedere di rivedere il progetto.

Il sindaco intanto però è fiducioso e reputa l’arrivo della proposta « un’altra tappa importante per la realizzazione di un impianto decisivo per la chiusura del ciclo dei rifiuti e la soluzione definitiva di un problema che si trascina da troppi anni ». Per valutare l’impatto ambientale del Piano Rifiuti nella sua complessità, a breve sarà inoltre nominato un Osservatorio indipendente.

Un po’ più a rilento prosegue invece la costituzione del nuovo Cda di Ama: dopo le dimissioni della maggior parte dei consiglieri ieri doveva tenersi la riunione per il rinnovo, ma è slittata a venerdì. « Per motivi tecnici » , spiegano dall’azienda dei rifiuti, mentre in Campidoglio si vocifera che il motivo sia uno scontro interno al Pd per decidere quali dovranno essere i consiglieri indicati dalla maggioranza. Il Cda infatti rimarrà composto da cinque persone e quella che deve indicare l’opposizione sarebbe già pronta: Fabio De Luca. In sella alla presidenza rimarrà Daniele Pace, che ha visto il consiglio dissolversi sotto i suoi occhi la scorsa settimana.

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