La decisione di Meloni di non essere a Crotone

Tommaso Ciriaco La Repubblica 3 marzo 2023
Migranti, la grande assenza di Meloni a Crotone: 90 ore di tira e molla, così la premier alla fine ha dovuto rinunciare al blitz in Calabria
Appena saputo della tragedia in mare, per il governo parte Piantedosi. Ma il ministro inciampa sulle sue stesse parole. E la presidente del Consiglio si infuria. Ma non vuole sconfessarlo né incassare contestazioni partendo subito dopo.

Poi la notizia della visita di Mattarella e lei, dopo molti tentennamenti, si imbarca direttamente per Nuova Delhi

Ha valutato fino al pomeriggio di ieri se andare in Calabria. Aveva anche lasciato un buco in agenda, per il primo pomeriggio. In modo da organizzare un velocissimo blitz nel palazzetto di Crotone, rendere omaggio alle decine di vittime che nessuno ha salvato dal naufragio, e poi decollare alla volta di Nuova Dehli. Ma alla fine Giorgia Meloni ha desistito. E lo ha fatto dopo giorni di tentennamenti, valutazioni interne al melonismo e alla maggioranza, tensioni. Novanta ore, dalla notte di sabato a mercoledì sera, che è utile ricostruire. Con un risultato finale: la grande assenza della premier, il grande vuoto di un governo che in quattro giorni è riuscito a mandare in Calabria solo il ministro dell’Interno, tornato indietro con una montagna di polemiche.

La partenza di Piantedosi
Un passo indietro. Appena saputo della tragedia in mare, Meloni sente Matteo Piantedosi. È il titolare del Viminale a proporsi di andare subito in Calabria, personalmente. Lo fa domenica, con il consenso della premier. Il problema è che il ministro inciampa sulle sue stesse parole. Facendo infuriare Meloni. Riferiscono diverse fonti che la presidente del Consiglio resti negativamente colpita, in privato, da quelle uscite. Le considera un clamoroso autogol. Valuta la possibilità di andare personalmente in Calabria. Sarebbe però una sconfessione insostenibile del suo ministro. E poi, la esporrebbe al rischio di tensioni, contestazioni (non perché le tema – così almeno spiegano i suoi – ma perché le considera deleterie rispetto all’azione di governo). I vertici dell’esecutivo si attivano per rimediare in qualche altro modo.

Meloni e i tira e molla
È Palazzo Chigi ad attivarsi per metterci una toppa e organizzare l’intervista di Piantedosi a Cinque minuti, su Rai 1. Succede martedì. Non va benissimo, perché neanche la retromarcia piace alla premier, non nella forma scelta dal ministro. La leader torna a valutare una missione a Crotone. Viene lasciato libero un momento d’agenda, prima della missione in India. In molti, si apprende adesso, anche nella stretta cerchia di Fratelli d’Italia, premono sulla leader indicandole l’opportunità di un viaggio. L’obiettivo politico di Meloni, però, non cambia: tenersi lontana dalle polemiche, evitare tensioni nella maggioranza e nell’opinione pubblica. Non rispondere alle domande su Piantedosi. Non sconfessarlo a favore di telecamere, ma neanche difenderlo dopo 48 ore di dichiarazioni considerate sbagliate.

Il ruolo di Mattarella
La situazione si ingarbuglia ancora di più, nel frattempo. Mercoledì l’opposizione chiede le dimissioni di Piantedosi, il caso si allarga e coinvolge la Guardia Costiera e, quindi, chi ne ha la delega: il vicepremier Matteo Salvini. Nel frattempo, ieri – e siamo a mercoledì – succede anche altro: trapela la notizia della visita di Sergio Mattarella prevista per giovedì 2 marzo. Il Presidente della Repubblica sceglie la forma privata, è il Colle a chiederlo. Nessun esponente del governo è quindi presente.

Una grande assenza
Meloni, intanto, è già partita mercoledì sera verso l’India. Non vuole e non può sovrapporsi, o affiancarsi, né intende precedere la visita del Presidente e riaccendere lo scontro politico. Il Capo dello Stato è accompagnato solo dal prefetto di Crotone Maria Carolina Ippolito. Resta il fatto, che diventa oggetto di tensioni e polemiche riservate nella maggioranza, che da domenica sera nessun esponente di prima fascia del governo e dunque nessun ministro visita la Calabria. Facendo tra l’altro infuriare le opposizioni e il Pd, nelle ore in cui anche la segretaria dem Elly Schlein si reca a Crotone. “Ma davvero stamattina non c’era nessuno del governo?”, domanda con sconcerto in Transatlantico Nicola Zingaretti. E Andrea Orlando: “Il problema è che non è andata Meloni, in questi giorni”. È volato in Calabria Piantedosi, però: “Le sue parole? È la banalità del male”, chiude il cerchio Peppe Provenzano.

 

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