A Firenze in piazza con Elly e Giuseppi, c’è Renzi senza Calenda

Antonio Fraschilla La Repubblica 4 marzo 2023
“No alla violenza fascista” Dem e 5S uniti a Firenze ma il Terzo polo si spacca
Schlein e Conte insieme in piazza “Valditara si dimetta”. I renziani aderiscono. Calenda si dissocia


Ci saranno Elly Schlein e Giuseppe Conte in rappresentanza del Partito democratico e del Movimento 5 stelle. Il Terzo Polo invece si spacca con Azione che non aderisce per «non alimentare le tensioni nel Paese», mentre Italia Viva sarà presente con una delegazione guidata dall’ex ministra Teresa Bellanova ma senza il leader Matteo Renzi, fuori per impegni personali. Insomma, quasi tutta l’opposizione oggi scenderà per le strade di Firenze sostenendo il corteo indetto da Cgil, Cisl e Uil per una «scuola libera dai rigurgiti fascisti» dopo quanto accaduto due settimane fa davanti al liceo classico Michelangiolo: l’aggressione ad alcuni studenti da giovani aderenti all’organizzazione di destra Azione studentesca. Dopo lo scontro si è innescata una dura polemica per le frasi del ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara che ha minacciato sanzioni alla dirigente scolastica del liceo fiorentino Leonardo Da Vinci, Annalisa Savino, che aveva inviato una lettera a tutti gli studenti invitandoli a nonvoltarsi dall’altra parte di fronte a rigurgiti di violenza da strada, «la stessa violenza da marciapiede che ha dato via al fascismo nel nostro Paese».
Ad aprire il corteo il segretario generale della Cgil Maurizio Landini, che definisce «inaccettabili» le parole del ministro Valditara contro la dirigente scolastica del liceo Da Vinci: «Nel governo non c’è stata una parola sull’atto squadristico fatto a Firenze contro degli studenti. Se la sono presa invece con la preside che ha fatto bene il proprio mestiere e la funzione per la quale esiste».
La manifestazione partirà alle 14 da piazza Santissima Annunziata e sarà la prima uscita pubblica, insieme, del leader del Movimento 5 stelle Conte e della neo eletta segretaria dei dem Schlein: primo segnale di un ritorno al dialogo tra i due principali partiti dell’opposizione che si sono divisi alle ultime elezioni. Tra i dem non ci sarà il governatore dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini, uscito sconfitto dalle primarie, ma per altri impegni in agenda:«Schlein mi rappresenta pienamente», dice. Mentre ci saranno Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni per Verdi e Sinistra, l’ex ministro Roberto Speranza e tutto il Pd toscano a partire dal presidente della Regione Eugenio Giani e dal sindaco di Firenze Dario Nardella, che dice: «Saremo in piazza per chiedere le dimissioni di Valditara». Dal corteo si terranno alla larga gli esponenti del governo e della maggioranza di centrodestra. Daniele Capezzone di Forza Italia critica la manifestazione per fatti che, sostiene, non «erano violenti». Fin qui nessuno stupore. Ma tra chi si tiene alla larga c’è anche Carlo Calenda, fondatore di Azione: «Abbiamo condannato il mutismo del governo sui fatti di Firenze, sostenuto la preside e condannato le parole di Valditara. Manon saremo in piazza. Sappiamo chi ha torto e chi ragione, ma non vogliamo rischiare di acuire la tensione con slogan che amplificano la violenza». Ma non è la linea del Terzo polo. Perché sarà presente Iv con una delegazione guidata dall’ex ministra Bellanova, che al telefono spiega: «Dire che il fascismo è nato ai bordi di un marciapiede è storia. E ricordarlo è il compito di un’insegnante e di una preside. Compito di chi governa, invece, sarebbe quello di condannare chi compie atti di violenza squadrista».
In piazza sfileranno poi Anpi, Acli, Arci e Fnsi. Non ci sarà l’associazione nazionale presidi: «Non vedo al giorno d’oggi situazioni paragonabili a quelle del passato», dichiara Antonello Giannelli, presidente dell’Anp.

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