Il nuovo patto giallo-rosa con Conte radicale-civico e Schlein di sinistra

 

Marco Travaglio  il Fatto Quotidiano 4 marzo 2023 
Lo stagno e il mare
Dopo avere sbagliato tutte le analisi e aver incassato smentite da tutte le elezioni, i cosiddetti esperti di politica perseverano con una coazione a ripetere davvero encomiabile.

Sembra ieri che in campagna elettorale suggerivano a Letta di scaricare i 5Stelle del defunto Conte in nome della popolarissima Agenda Draghi e di imbarcare Calenda, Di Maio, Bonino e altri noti frequentatori di se stessi.  E si stupivano perché i poveri affollavano le piazze di Conte che li aveva sfamati col Rdc anziché votare tutti gli altri che volevano abolirlo.  Poi, la sera delle elezioni, tutti a cazziare Letta per avere scaricato Conte, l’unico coi voti, ed essersi alleato con gli ex voto.

E, dopo una settimana, tutti a ripetere: guai se il Pd riparla con Conte, che “lancia un’op a ” su l Nazareno per egemonizzarlo fingendosi di sinistra col maglione dolcevita e andando financo due giorni a Cortina.  Alle primarie del Pd si candidò Elly Schlein per riportare (anzi, portare) il Pd a sinistra, ma tutti gli esperti decisero che avrebbe vinto di sicuro Bonaccini, viste le moltitudini di elettori che vagano per l’Italia invocando il nome di Renzi e ultimamente anche di Calenda.

E sarebbe stato molto meglio così: guai se il Pd fosse ricaduto nel tragico errore dell’alle anza col M5S, che gli aveva fatto recuperare consensi durante il Conte- 2.  Infatti il Pd schifò i 5Stelle e si fece scegliere il candidato nel Lazio da Calenda: il vincente D’Amato, poi inspiegabilmente sconfitto da tal Rocca.

Ora che la Schlein ha vinto, chi puntava su Bonaccini dispensa altre perle di saggezza: tipo che Conte ha mandato centinaia di migliaia di grillini a votare Schlein; e tipo che lo stesso Conte, ottenuto il risultato sperato, è caduto in depressione, o forse è proprio rimorto, perché la Schlein gli ruba la titolarità e i voti della sinistra (infatti non si capisce perché non abbia sguinzagliato le sue truppe a votare Bonaccini).

Noi, che esperti non siamo, vediamo un altro film.  In Italia il 36% degli elettori non vota alle Politiche e il 60% non vota alle Regionali e la gran parte è di area M5S e Pd.  La destra rappresenta un italiano su quattro e sgoverna contro gli altri tre che non la votano o non votano proprio.

E una parte di quegli altri tre non vede l’ora che appaia all’orizzonte un progetto di governo alternativo: il patto giallo-rosa che Letta ha condannato alla damnatio memoriae.  Con la Schlein la sinistra farà la sinistra e con Conte i 5Stelle faranno i 5Stelle (non un partito di sinistra, ma un movimento trasversale di radicalismo civico, ambientalista, legalitario, pacifista, anti-casta e progressista).  Anziché rubarsi i voti beccheggiando nello stesso stagno, tenteranno di pescarli nel mare aperto dell’astensionismo.

E potrebbero persino riuscirci.

 

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