Stefano Scacchi La Stampa 10 marzo 2023
La grande finanza punta alla Serie A: si fa avanti Barclays, regina della Premier
La banca britannica tra i soggetti interessati a stabilire un legame economico: i progetti sui tavoli dei club
C’è anche Barclays tra i soggetti interessati a stabilire un legame finanziario con la Lega Serie A. La banca britannica compare nel gruppo di società che hanno presentato proposte ai vertici di Via Rosellini negli ultimi mesi: l’assemblea dei club in programma lunedì servirà proprio a discutere quale strada seguire. La presenza di Barclays è un buon segnale: la banca britannica, infatti, è uno dei principali partner commerciali della Premier League e per anni è stata addirittura il title-sponsor che associava il suo nome a quello del campionato inglese.
I percorsi, che saranno esaminati dai club fra quattro giorni, sono tre. Ci sono le offerte di maxi-finanziamento delle grandi banche finalizzate soprattutto ad agevolare la realizzazione del canale tv della Lega sgravando i club dal rischio di impresa. Poi i progetti dei fondi di private equity che intendono entrare nell’azionariato della Lega con un cambio di governance e l’ingresso di manager esterni di loro fiducia.
Infine una strada intermedia rappresentata da un mix tra finanziamento ed equity: in questo caso la componente di investimento finalizzato a rilevare quote sarebbe concentrato soprattutto sull’aspetto legato ai diritti tv esteri, il vero tallone d’Achille della Serie A. Quest’ultimo percorso è stato suggerito soprattutto dal fondo Apollo, ma non mancano forme ibride anche nelle altre proposte.
Le banche in lizza sono Jp Morgan, Goldman Sachs, Citi e Barclays. I fondi di private equity sono Searchlight e (in cordata) Carlyle/Apax/Three Hills. L’ultima modalità non scalda la maggioranza dei club italiani. Alcuni presidenti, a partire da Lotito e De Laurentiis, non vedono di buon occhio questa prospettiva perché temono che possa essere il preludio a un’eccessiva perdita di controllo economico delle società italiane a vantaggio di fondi internazionali, desiderosi di mettere le mani su ricavi sicuri come quelli dei diritti tv.
Negli ultimi giorni questo fronte interno alla Serie A è stato notevolmente rafforzato dalla presa di posizione del proprietario del Milan, Gerry Cardinale, che ha espresso la sua contrarierà ai fondi di private equity pur essendo a capo di un soggetto simile, come Red Bird. Non a caso, il club rossonero ha appoggiato nelle ultime assemblee l’ipotesi Jp Morgan.