Primo accordo tra Ue e Usa sui sussidi. Si parte dalle batterie

Paolo Mastrolilli La Repubblica 11 marzo 2023
Primo accordo tra Ue e Usa sui sussidi Si parte dalle batterie
Si lavora a un trattato sui minerali per la produzione di auto elettriche
Incontro tra Biden e von der Leyen dopo gli attriti per il maxi piano anti inflazione della Casa Bianca “Uniamo le forze”

«Abbiamo concordato di lavorare per un accordo sulle materie critiche». Confermando le anticipazioni della vigilia, la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha annunciato così il risultato più importante del suo vertice di ieri alla Casa Bianca con Joe Biden, per superare gli attriti provocati dall’Inflation Reduction Act: «Per noi è molto importante unire le forze, perché è cruciale lottare assieme contro il cambiamento climatico.

Un così massiccio investimento nelle tecnologie pulite è una cosa molto positiva e anche noi in Europa vogliamo farlo, con il nostro piano di investimenti».

L’Ira è una legge approvata dal Congresso nell’agosto scorso, che offre 369 miliardi di dollari per lo sviluppo della sicurezza energetica e la lotta ai cambiamenti climatici. Ha provocato forti tensioni tra Usa e Ue perché concede generosi sussidi, ma li vincola all’uso di materiali made in America, con la sola eccezione di Canada e Messico perché hanno un trattato di libero scambiocon Washington. Ciò penalizza le auto elettriche e gli altri prodotti europei, e rischia di far scappare le grandi aziende dal Vecchio Continente al Nuovo.

Alla viglia del vertice gli obiettivi principali erano due: avviare un dialogo sui sussidi, per evitare la corsa a chi ne offre di più; e ottenere concessioni sul tema “Fta equivalent”, ossia la possibilità che alla Ue siano concesse eccezioni all’Ira simili a Canada e Messico. Per riuscirci, Washington e Bruxelles hanno avviato la discussione su un trattato commerciale limitato ai minerali usati per le auto elettriche e le batterie, come litio e nichel, che però rientrerebbe nelle condizioni stabilite dall’Ira per i free trade agreement, e quindi consentirebbe di estendere le eccezioni all’Europa. Ciò porrebbe le basi per la creazione di un “club” di paesi interessati allo scambio delle terre rare, che raggiungerebbe anche lo scopo di liberarli dall’attuale dipendenza dalla Cina.

Secondo von der Leyen «abbiamo fatto passi importanti per garantire catene di approvvigionamento sicure per le batterie nella Ue, e l’accesso al mercato statunitense». I due presidenti hanno pubblicato una dichiarazione congiunta con cui si impegnano a «raggiungere un risultato ambizioso nei negoziati sull’Accordo Globale sull’Acciaio e l’Alluminio sostenibile entro l’ottobre 2023», e hanno lanciato il CleanEnergy Incentives Dialogue per coordinare i sussidi.
Biden non può rinunciare all’Ira per ragioni elettorali.

Nel 2020 ha vinto perché ha riconsegnato ai democratici i voti dei colletti blu di Pennsylvania, Michigan e Wisconsin, e se vuole rivincere nel 2024 deve dimostrare che sta riportando il lavoro negli Usa. Però non può permettersi di incrinare l’alleanza con l’Europa, perché è essenziale per fronteggiare insieme la Russia in Ucraina e la Cina nel mondo. Infatti i due presidenti hanno confermato il sostegno a Kiev e coordinato le azioni per garantire il rispetto delle sanzioni: «Faremo in modo — ha promesso von der Leyen — che la Russia paghi per le atrocità commesse in Ucraina».

 

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