Passata la festa, o la Schlein avrà cambiato il Pd o viceversa

Marco Travaglio il Fatto Quotidiano 12 marzo 2023
Passata la festa
La nuova moda di Elly Schlein rischia di nuocere gravemente a Elly Schlein.Giornali e tv, a rimorchio dei social col loro eterno presente, pompano il leader del momento come la rana della fiaba e la gonfiano come una mongolfiera fino a farla esplodere.

All’inizio tutti si eccitanoper la novità, sperano che cambiqualcosa, poi se non cambianulla si stufano per l’effetto overdosee passano a un altro leadercol bollino di scadenza. Che è tanto più ravvicinato quanto più il leader eccelle in apparenza e difetta di sostanza.

I leader con piùapparenza che sostanza duranoun paio d’anni: Renzi, Salvini,Letta. Quelli con più sostanza(negativa o positiva poco importa)che apparenza sfuggono allarapida usura del tempo: B., Prodi,Bersani e Conte.

Vedremo le dueultime mode, Meloni e Schlein,quanto durano. Entrambe di sostanza sembrano averne, ma solo in proprio. Alla premier manca una classe dirigente ed è un bel problema,perché fa la premier: infatti il suo governo pare il bar di Guerre stellari.

La neo segretaria del Pd una classe dirigente ce l’ha:quella del Pd, ma è un bel problema,perché è la sua antitesi politico-antropologica. Non va d’accordo su nulla, se non sul potere per il potere e sul compromesso per il compromesso. Infatti al primo turno gli iscritti pilotati dai capi avevano scelto uno dei loro: Bonaccini. Poi, al ballottaggio dei non iscritti, il Pd è riuscito a perdere pure le sue primarie.

Ed è venuta fuori la Schlein, col preciso mandato di fare il contrario di ciò che ha fatto il Pd dalla nascita. Ma come farà la segretaria del Pd a trasformarlo nel suo oppostocol consenso della sua classe dirigente? Questa è la sfida, da far tremare le vene e i polsi, che ha di fronte.  Se rivolta il Pd come un calzino fa felici i non iscritti, ma scontenta i capi bastone, le correnti,i gruppi parlamentari (scelti da Letta e dagli altri ras con leliste bloccate del Rosatellum) e rischia di far la fine degli altri segretari, tutti durati meno di due anni (tranne Bersani e Renzi).

Se non scontenta nessuno, imbarcando Bonaccini alla presidenza, supercazzolando sulle questioni di sostanza- guerra, armi, atlantismo, politiche sociali, rapporto politica-affari e alleanze – e riempiendo i vuoti con sparate a saldo e a costo zero sui diritti civili delle minoranze (facilissimi da invocare, dall ’opposizione), durerà.

Mapresto o tardi chi l’ha votata concluderà che tanto valeva tenersi Letta o Bonaccini. E la speranza di cambiamento ancora frustrata diventerà un boomerang: la prova dell’irredimibilità del Pd. Prima delle primarie, lo dicevamo tutti: il problema del Pd non è il leader del Pd, ma il Pd. Quando passerà la moda e il re sarà nudo, i casi saranno soltanto due: o la Schlein avrà cambiato il Pd o il Pd avrà cambiato la Schlein.

 

 

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