Borse spaventate da Svb sotto accusa i rialzi dei tassi

Paolo Mastrolilli La Repubblica 14 marzo 2023
Borse spaventate da Svb sotto accusa i rialzi dei tassi
Listini europei pagano il doppio crac di Silicon Valley Bank e Signature. A Wall Street continua il crollo delle banche regionali Biden rassicura: “Faremo tutto il necessario”, ma Goldman Sachs scommette che la Fed rinuncerà a nuovi rincari

«Il sistema bancario americano è sicuro, i correntisti riprenderanno i loro soldi, e i contribuenti non pagheranno il conto dell’intervento dello stato per evitare il contagio». Però non si tratta di un salvataggio come i bailout del 2008, perché «i responsabili verranno licenziati e gli azionisti perderanno i loro investimenti sbagliati. Il capitalismo funziona così».

Le rassicurazioni offerte ieri dal presidente Biden dalla Casa Bianca sono arrivate troppo tardi per salvare i mercati europei, ma sembrano aver sventato il panico su quelli americani, banche regionali a parte. Ora si tratta di vedere se le soluzioni adottate per fronteggiare la chiusura della Silicon Valley Bank e la Signature Bank avranno il respiro necessario a superare la crisi, e quali saranno gli effetti sulle decisioni della Federal Reserve e sulla politica, in vista delle presidenziali del 2024.

Biden ha pronunciato il suo “whatever it takes” alle nove del mattino, poco prima dell’apertura di Wall Street. Domenica sera un comunicato congiunto della segretaria al Tesoro Yellen, il capo della Fed Powell e il presidente della Federal Deposit Insurance Corporation aveva annunciato: «Stiamo intraprendendo azioni decisive per proteggere l’economia statunitense, rafforzando la fiducia del pubblico nel nostro sistema bancario».
Il presidente della Fed Jerome Powell ha affidato al vicepresidente Michael Barr un’indagine su Svb i cui risultati saranno resi pubblici entro il primo maggio.

Ma sarà sul fronte dei tassi che la banca centrale Usa verrà giudicata: Goldman Sachs già scommette che nella riunione della settimana prossima la Fed non rialzerà i tassi, o si limiterà ad un quarto di punto, per evitare di provocare altri danni.

Il governo federale ha dichiarato il fallimento di Svb e Signature un rischio sistemico per gli Usa, e ciò gli ha concesso di adottare misure straordinarie. La prima è che le garanzie offerte dalla Fdic per la protezione dei conti correnti sono state alzate oltre il limite di 250.000 dollari, solo per i clienti delle due banche, che quindi possono andare agli sportelli a prelevare i soldi. La seconda è che la Fed consentirà di prendere prestiti usando i titoli del Tesoro come collaterali, al valore nominale. Se giovedì Svb avesse avuto questa facoltà, invece di vendere i suoi titoli al prezzo di mercato li avrebbe usati per i “loan”. Così non avrebbe generato un buco da quasi due miliardi di dollari, evitando la corsa agli sportelli che l’ha condannata.

I mercati europei ieri non si sono calmati, bruciando 291 miliardi. Milano ha sofferto di più il “lunedì nero”, perdendo il 4%, seguita da Madrid con il 3,55%, Francoforte3,04%, Parigi 2,9% e Londra2,58%.

Wall Street ha aperto in calo, ma dopo le parole di Biden ha limitato i danni con un -0,28% per il Dow Jones, il Nasdaq ha chiuso in terreno positivo (+0,45%). Non che l’emergenza sia archiviata: First Republic Bank ha perso il 61,8%, seguita da Western Alliance Bancorporation (-47%), Metropolitan Bank (-43,7%). Male anche altre banche regionali, temute prossime vittime: Zions Bancorp,Comerica, East West Bancorp e Regions, ma in rosso sono finiti anche clossi come Citigroup, Wells Fargo, Bank of America e JPMorgan.

Ad allontanare lo spettro degli odiati bailout, come quelli che nel 2008 avevano costretto i contribuenti a pagare gli errori dell’elite avida del settore finanziario, la precisazione che l’intervento statale sarà pagato con le tariffe imposte alle banche. Poi resta l’asta indetta domenica per trovare qualche cavaliere bianco che acquisti gli istituti falliti.

Quanto all’impatto politico, la senatrice Warren ha scritto sul New York Times che la colpa ricade su Trump, perché nel 2018 aveva esentato le banche più piccole dalle regole imposte nel 2008, che avrebbero costretto Svb ad una maggiore prudenza. Se però l’effetto nel prossimo anno fosse una frenata dell’economia, anche Biden pagherebbe un prezzo.

 

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