La supercoppa italiana si trasferisce in Arabia Saudita

Matteo Pinci La Repubblica 14 marzo 2023
Nuova Supercoppa, final four da 23 milioni
Dal 2024 cambia il torneo. La rissosa Lega del calcio si è messa d’accordo almeno sulla Supercoppa.

Dal 2024 si cambia. Il torneo che una volta inaugurava la stagione, oggi diventato parentesi invernale con vista sul Medio Oriente, non sarà più una finale secca tra la vincitrice dello scudetto e quella della Coppa Italia. Ma una sfida a quattro tra le prime due del campionato precedente e le due finaliste della coppa: una final four sul modello spagnolo. Ci sarà almeno una tra Fiorentina e Cremonese a giocarsi il titolo, a gennaio 2024 in Arabia Saudita.

Sì, perché nei prossimi 6 anni, almeno 4 edizioni si disputeranno a Riad: lo hanno deciso i 20 club, ma a portare lì il torneo è Romy Gai, capodegli affari della Fifa ma anche advisor dei sauditi, che da mesi ha cucito i rapporti con il presidente della Serie A Casini e l’ad De Siervo. L’accordo vale 23 milioni di euro a edizione, da dividere tra le partecipanti. Ma si potrà anche tornare alla formula tradizionale. In quel caso, volerebbero in Arabia tre squadre: due per la classica Supercoppa e una terza che affronterebbe una squadra locale.

Ma la formula light porterebbe solo 12 milioni. Si deciderà di volta in volta, anche perché l’amministratore delegato Luigi De Siervo vorrebbe “vendere” anche le altre due edizioni nel quinquennio che non sono finite ai sauditi. Sul tavolo della Lega c’è una proposta da 20 milioni a edizione per giocare la nuova Supercoppa ad Abu Dhabi, negli Emirati Arabi.

Che già hanno acquistato i diritti tv del campionato per il Medio Oriente, a differenza dei sauditi che al prodotto Serie A non si erano interessati. E proprio negli Emirati la Lega calcio ha aperto un ufficio.

A proposito: ieri Aurelio De Laurentiis ha chiesto una verifica formale sulle società aperte a Dubai e negli Stati Uniti, ventilando il rischio di esterovestizione (ossia la fittizia localizzazione all’estero per motivi fiscali). Mentre al presidente Casini ha ricordato l’impegno assunto a revisionare lo Statuto, che finora ha prodotto solo «rumoroso silenzio».

 

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