Ghisleri, il Pd torna al 20%

Alessandra Ghisleri La Stampa 17 marzo 2023
Effetto Schlein, il Pd torna al 20%. Pesa il caso migranti, FdI sotto il 30%
Il 47% degli italiani non è soddisfatto di come il governo ha gestito il post-naufragio. La leader democratica e la premier coinvolgono i giovani puntando su temi identitari

 

Martedì 13 marzo il sondaggio di Euromedia Research per Porta a Porta relativo al consueto rilevamento sulle intenzioni di voto a livello nazionale evidenzia la riconferma di Fratelli d’Italia come primo partito con il 29,2% dei consensi, nonostante un piccolo calo dello 0,4% nell’arco di due settimane.

La vera sorpresa comunque è il Partito Democratico che torna sopra la soglia psicologica del 20,0% (20,3%). Il Movimento 5 Stelle occupa il terzo posto con il 15,0% perdendo ancora poco più di mezzo punto percentuale (-0,6%). Segue la Lega di Matteo Salvini con il 9,4%, Azione-Italia Viva con l’8,4% (+0.1%) e Forza Italia con 6,5% (-0,4%). Alleanza Verdi e Sinistra (2,6%) insieme al partito di Giuseppe Conte pagano il prezzo più pesante della novità Elly Schlein.

Dall’elezione del nuovo Segretario del Partito Democratico infatti si è creata una nuova attenzione attraverso due poli principali che si confrontano tra loro attraverso le leader e che, a loro volta, danno origine ad una nuova “tensione” con una forte energia che passa veloce da un capo all’altro e che genera di volta in volta due fazioni sempre più contrapposte, in tensione appunto. Giorgia Meloni e Elly Schlein, mettendo sul piatto in maniera chiara anche il loro genere, rappresentano quelle nuove generazioni che disegnano una delle più importanti priorità per il Paese.

I temi delle due leader sono sempre più identitari e nei discorsi prefigurano una nuova Italia più evoluta e femminile con tutta quella energia che deriva proprio dal voler essere giovani. Forse i tempi stanno proprio per cambiare se, anche i cittadini italiani nella fascia tra i 18 e i 24 anni iniziano a sentirsi e a dichiararsi più coinvolti dalla politica.

Forse si è troppo ottimisti, tuttavia, nelle intenzioni di voto rilevate all’inizio di questa settimana, si è registrata un’interessante partecipazione soprattutto da parte di quel mondo giovanile che molto spesso è giudicato impreparato, distaccato, distante e indeciso.

Nelle registrazioni delle dichiarazioni è significativo che il target under 25 si polarizza nelle sue scelte emergendo proprio da quell’area dell’astensione e dell’indecisione e concentrandosi principalmente su due partiti: Partito Democratico con il 25,6% e Fratelli d’Italia con il 23,3%. Questo significa che 1 giovane su 4 che decide di esprimere la sua preferenza sceglie una di queste due leader. I ragazzi rivendicano un approccio meno teorico, più pratico e pluralista, sicuramente lungimirante, perché le nuove generazioni necessitano di farsi carico di loro stessi e del futuro che li aspetta, e proprio per questo desiderano nuovi percorsi innovativi per agevolare il loro passaggio nella fase adulta. Ed è qui che si infrange quella politica che usa sempre i soliti percorsi di cooptazione, spesso obsoleti e lontani dalla realtà delle persone.

L’ovvio è che in ogni caso ci troviamo sempre di fronte al gioco delle parti dove quanto accade all’avversario politico diventa materia buona di scontro per far eccellere le proprie identità. Questo confronto tra le due leader si è palesato proprio nella tragedia di Cutro (Crotone). Gli italiani si sono trovati di fronte al “gioco politico delle parti” in ogni sua regola, e i giudizi, filtrati anche dalle immagini che accompagnavano i diversi racconti mediatici, non hanno promosso le operazioni del governo soprattutto nella gestione post naufragio.

Elly Schlein libera di rappresentare il suo nuovo ruolo di capo di partito, mentre Giorgia Meloni legata al suo ruolo istituzionale. Ebbene il 46,6% dei cittadini non si ritiene soddisfatto di come il governo ha gestito tutte le fasi del post-naufragio e tra questi spicca la spaccatura all’interno dell’elettorato di Forza Italia.

Il mancato passaggio di Giorgia Meloni in qualità di Istituzione davanti ai feretri dei migranti forse le avrebbe reso più dolci le critiche delle opposizioni, o forse chissà avrebbe implementato l’area del disappunto legata alle passerelle per dare mostra di sé”, insomma è sempre più semplice trasformare un problema di parte quando si è all’opposizione. Resta il fatto che per il 47,5% degli intervistati la Presidente del Consiglio avrebbe dovuto omaggiare le salme molto prima delle strette di mano date ai parenti delle vittime. E alla fine, anche sulla visita ai caduti di Cutro il confronto è stato ancora tra le due leader, perché nessun altro leader di partito si è palesato e se ne è parlato.

Oggi sia il Governo sia l’opposizione devono dimostrare di essere nuove, trovando soluzioni originali a problemi che ora sono diventati importanti. Elly Schlein sta usando una strategia molto simile a quella applicata da Giorgia Meloni quando era all’opposizione, macinando consensi a scapito dei partiti alleati o vicini di area e tenendo unito il suo partito macinato all’interno da correnti contrarie. Giorgia Meloni dal canto suo deve far funzionare al meglio la sua squadra per coinvolgere e dare segnali che la credibilità del suo governo non si basa solo su temi identitari logorati, ma sulla novità: la banalità o la storia.

 

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