Cosa è scandaloso del “placcaggio Nardella” in piazza a Firenze

Riccardo Luna La Stampa 20 marzo 2023
Se l’aula finanzia ancora petrolio e gas
Dietro il gesto (sbagliato) dell’attivista, la commissione Bilancio del Senato che ha dichiarato inammissibili alcuni emendamenti a un decreto legge relativo al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che avrebbero tagliato sussidi ai fossili

Se avete visto il sindaco di Firenze Dario Nardella inseguire e placcare l’attivista di Ultima Generazione che stava lanciando vernice lavabile su una facciata di Palazzo Vecchio, probabilmente anche voi vi siete indignati. Qualcuno sarà corso sui social ad insultare il ragazzo. Altri avranno condiviso, ridendo, i meme con Nardella nei panni di un supereroe. Io in realtà sono contento che il giorno dopo il sindaco abbia cambiato tono: «Non avrei dovuto rivolgermi in quel modo nei confronti di quel ragazzo» ha scritto su Twitter. In realtà non avrebbe nemmeno dovuto placcarlo sorpassando in velocità due vigili urbani che stavano intervenendo: spettava ai vigili farlo.

E il commento sui cinquemila litri di acqua serviti per pulire la facciata del palazzo è fuorviante: quell’acqua mica è sparita, mica è evaporata, sarà finita nei canali di scolo, esattamente come una parte degli 11 mila litri di acqua necessari per produrre un chilo di carne (eh già, 11 mila litri servono per un chilo di carne, eppure mica cambiamo dieta).

Ma quello che davvero stona in questa vicenda è il fatto che tutti abbiano sorvolato sulle motivazioni del gesto (sbagliato): non generiche ma legate ad un fatto preciso. Questo: mercoledì la commissione Bilancio del Senato ha dichiarato inammissibili alcuni emendamenti ad un decreto legge relativo al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che avrebbero tagliato dei sussidi ai fossili: petrolio, carbone e gas. Parliamo di poca roba, 500 milioni di euro che si potevano però impiegare per contrastare la siccità per esempio.

Qui non stiamo parlando di eliminare carbone, petrolio e gas adesso, questo non lo dice nemmeno Greta Thunberg: si tratta di fare una transizione vera investendo sulle energie rinnovabili. Non si tratta di eliminare adesso i fossili, perché fermeremmo il paese: ma perché addirittura sussidiarli? Perché investire soldi pubblici su un settore che fa già profitti astronomici? Perché respingere quegli emendamenti senza nemmeno votarli? Legambiente recentemente ha calcolato che nel 2021 i sussidi ambientalmente dannosi sono addirittura cresciuti del 20 per cento rispetto all’anno precedente sfiorando i 42 miliardi di euro (erano 9 miliardi nel 2011).

Imbrattare l’arte non è mai la soluzione, su questo siamo tutti d’accordo ed anzi i monumenti e i siti archeologici sono vittime del cambiamento climatico e dell’inquinamento: ma almeno l’abbiamo capito qual è il problema? E non ci indigna nemmeno un po’?

 

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