Germania “pronti per l’inverno” alla chiusura del gas. Gli extraprofitti copriranno l’aumento dei prezzi

Fatto Quotidiano online 4 settembre 2022
Germania, accordo su un maxi piano da 65 miliardi contro il caro vita. “Sì a prelievi sugli extraprofitti a livello Ue e nazionale”

 

A due giorni dall’annuncio che Gazprom non farà ripartire le forniture attraverso il gasdotto Nord Stream, i partiti che compongono la coalizione al governo in Germania hanno concordato un nuovo piano di sostegno contro il caro vita da oltre 65 miliardi di euro. Come in molti altri Paesi europei, il potere d’acquisto della popolazione si sta riducendo a causa dei prezzi dell’energia alle stelle e dell’impennata dell’inflazione. Il cancelliere Olaf Scholz (Spd), che governa con Verdi e i liberali del Fdp, ha dichiarato che Berlino vuole che gli extraprofitti realizzati da alcune società energetiche grazie all’impennata dei prezzi di mercato vengano utilizzati per alleggerire le bollette delle famiglie.

Tra settembre 2021 e il 10 agosto, stando a quanto calcolato dal think tank Bruegel, la Germania ha stanziato aiuti contro la crisi energetica per un valore di 60,2 miliardi, la cifra più alta dell’Ue in termini assoluti anche se relativamente poco rispetto al pil (1,7%). Con il nuovo pacchetto Berlino si conferma saldamente al primo posto tra i 27 per risorse stanziate a favore di famiglie e imprese. Segue l’Italia con 49,5 miliardi. In percentuale sul pil i Paesi che hanno fatto di più sono Grecia e Lituania, seguite dall’Italia (2,8%). La Francia ha messo sul piatto 44,7 miliardi pari all’1,8% del suo pil, la Spagna, con 27,3 miliardi pari a circa il 2,3% del pil.

Nel documento che delinea i nuovi aiuti il governo tedesco nota che richiederanno “una significativa spesa aggiuntiva nel bilancio federale”. Secondo Bloomberg, il governo federale metterà sul piatto 40 miliardi, Lander e municipalità faranno il resto. Al netto di quello che arriverà dagli extraprofitti. Il cancelliere ha detto che sosterrà una misura di “prelievo parziale dei profitti aleatori” di queste aziende da attuare all’interno dell’Unione Europea, ma è anche pronto ad agire a livello nazionale. “I produttori stanno semplicemente approfittando dei prezzi molto alti del gas che determinano il prezzo dell’elettricità”, ha osservato il cancelliere.

Scholz ha anche rassicurato i connazionali affermando che la Germania “sarà in grado di affrontare l’inverno” e garantire il proprio approvvigionamento energetico nonostante l’esaurimento delle forniture di gas russo, da cui la sua economia dipende fortemente. “La Russia non è più un fornitore affidabile di energia (…) Il governo federale si sta preparando a questa eventualità dall’inizio dell’anno”, ha dichiarato alla stampa, sottolineando che grazie alla diversificazione delle fonti di approvvigionamento e alla ricostituzione delle scorte di gas, il Paese è in grado di far fronte a un’interruzione prolungata del gasdotto Nord Stream.
Nel documento che delinea i nuovi aiuti il governo tedesco nota che richiederanno “una significativa spesa aggiuntiva nel bilancio federale”. Secondo Bloomberg, il governo federale metterà sul piatto 40 miliardi, Lander e municipalità faranno il resto. Al netto di quello che arriverà dagli extraprofitti. Il cancelliere ha detto che sosterrà una misura di “prelievo parziale dei profitti aleatori” di queste aziende da attuare all’interno dell’Unione Europea, ma è anche pronto ad agire a livello nazionale. “I produttori stanno semplicemente approfittando dei prezzi molto alti del gas che determinano il prezzo dell’elettricità”, ha osservato il cancelliere.

Scholz ha anche rassicurato i connazionali affermando che la Germania “sarà in grado di affrontare l’inverno” e garantire il proprio approvvigionamento energetico nonostante l’esaurimento delle forniture di gas russo, da cui la sua economia dipende fortemente. “La Russia non è più un fornitore affidabile di energia (…) Il governo federale si sta preparando a questa eventualità dall’inizio dell’anno”, ha dichiarato alla stampa, sottolineando che grazie alla diversificazione delle fonti di approvvigionamento e alla ricostituzione delle scorte di gas, il Paese è in grado di far fronte a un’interruzione prolungata del gasdotto Nord Stream.
Il ministero dell’Economia tedesco Robert Habeck ha intanto informato che il livello degli impianti di stoccaggio del gas in Germania ha superato l’85%. Il governo tedesco aveva stabilito con decreto che quella soglia dovesse essere raggiunta entro il 1° ottobre, quindi l’obiettivo è stato centrato con un mese di anticipo. Tuttavia, i livelli di riempimento potrebbero scendere nuovamente. Secondo il direttore dell’Associazione federale degli operatori del settore Ines, Sebastian Bleschke, gli impianti di stoccaggio continueranno a essere riempiti perché attualmente la Germania riceve molto più gas da Norvegia, Belgio e Paesi Bassi. Tuttavia, precisa, Bleschke, “se la fornitura di gas russo dovesse essere interrotta in modo permanente, il prossimo obiettivo del riempimento del 95% entro il 1° novembre potrebbe essere raggiunto solo con molti sforzi”.

La turbina tedesca ai russi, gli ucraini chiedono la recessione globale

Federico Fubini Corriere della Sera 12 luglio 2022
Gas russo, «Berlino ha ceduto troppo presto: Putin alzerà la posta»
Parla Yuriy Vitrenko, amministratore delegato della società ucraina del gas Naftogaz: «Non mi aspettavo che i tedeschi cedessero così facilmente»
Sembra che la Germania fornirà una turbina alla Russia per il gasdotto Nord Stream 1, nella speranza che il flusso del gas riprenda. Per alcuni è una violazione delle sanzioni. Se lo aspettava?

leggi tutto

L’Europa è ad una svolta, solo la Francia può assumere l’iniziativa

Romano Prodi Il Messaggero 26 giugno 2022
Il ruolo della Francia​ nella nuova politica UE

 

La guerra di Ucraina continua con le sue crudeltà e le sue sofferenze. Da qualche settimana sembra entrare in una fase di stallo, quasi una guerra di trincea in cui gli eserciti si fronteggiano con estrema durezza, ma con scarsi movimenti sul territorio.

leggi tutto

SuperMario buon viso al buco nell’acqua del price cap

Andrea Colombo il Manifesto 25 giugno 2022
Il premier italiano torna sconfitto ma non si scompone: non sono deluso
L’ottimismo del Presidente. «Le cose non vengono mai da sole e spesso non vengono così rapidamente»
«Non sono deluso. Non immaginavo una data precisa per la discussione ma il solito rinvio con linguaggio un po’ vago». Insomma, meglio del previsto. leggi tutto

Benzina e Gas, Biden e Scholtz ora hanno la guerra in casa

Francesco Guerrera La Repubblica 24 GIUGNO 2022
La guerra ci entra in casa

 

Dal termosifone alla benzina, le conseguenze ora saranno tangibili

La guerra in Ucraina sta per entrare nelle nostre vite. Non sui nostri schermi, o sulle pagine dei giornali, dove l’orrore del conflitto scatenato da Vladimir Putin risiede da tempo. leggi tutto

Gli Usa non vogliono vincitori, dobbiamo pensare alla Cina. Tirate voi una linea

Lucio Caracciolo La Stampa 04 Giugno 2022
Guerra senza vincitori: gli Stati Uniti non vogliono una Russia disfatta e instabile
Ma non possono permettere che si prenda mezza Ucraina
Sarà Kiev, integrata a Ovest, a stabilire i suoi nuovi confini.
Nessuno vince. Né al grado strategico, che vede Russia e Stati Uniti duellare per procura contro e per l’Ucraina, né su scala continentale, dove si tratta solo di stabilire quanto più instabili, impoveriti e insicuri diventeremo noi tutti. leggi tutto

Scholz poco bellicista, non piace a Via Solferino

Paolo Valentino Corriere della Sera 2 giugno 2022
Olaf Scholz, il cancelliere che sussurra: ora, nella Ue, c’è un «caso Berlino»
Il Paese non sembra più in grado di esercitare la leadership come con Merkel. E l’esitazione sull’invio di armi all’Ucraina provoca a Scholz le critiche degli alleati, in patria e nella Nato

leggi tutto

Uniti sulle armi, divisi su tutto il resto

Romano Prodi Il Messaggero 22 maggio 2022
Sanzioni alla Russia – Gli interessi che dividono il fronte occidentale

 

Anche se nessuno è in grado di prevedere quando e come finirà la guerra di Ucraina, è già comune opinione che, dal punto di vista militare, si tratti di una sconfitta russa, dovuta non solo all’imprevidenza dell’operazione ma, soprattutto, alla straordinaria unità del mondo occidentale.

leggi tutto

Vince la geopolitica sull’apparenza della democrazia e dei diritti umani

Marco Bascetta il manifesto 18 maggio 2022

 

Torna la logica dei blocchi e dei ricatti
La guerra, o anche la semplice minaccia di guerra, “giusta” o ingiusta che sia, comporta sempre una riduzione della democrazia e un ridimensionamento della vita civile. Questa estraneità della geopolitica alle ragioni della democrazia deve essere messa nel conto se non si vogliono falsare i risultati del calcolo

leggi tutto