Soli, donne e anziani: il caro energia fa due milioni di poveri

Paolo Baroni La Stampa 4 gennaio 2023
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L’identikit di chi fa difficoltà a pagare le bollette di elettricità, gas e riscaldamento. E solo una piccola parte ha ottenuto i bonus: per scarsa informazione o per la complessità delle procedure

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Manovra salva calcio

Paolo Baroni La Stampa 17 dicembre 2022
Manovra salva calcio
Rispunta la rateizzazione in 5 anni dei debiti accumulati dai club con il Fisco. oggi il maxi-emendamento del governo

 

Mentre la maggioranza continua a discutere e la legge di Bilancio avanza a rilento alla Camera tra le proteste delle opposizioni che si son viste bocciare i pochi emendanti messi ieri in votazione, a sorpresa rispunta la norma Salva-calcio. Più o meno negli stessi termini proposti due settimane fa in Senato dai capigruppo della Commissione Bilancio di Fratelli d’Italia, Forza Italia, Pd, M5s e Ucd sotto forma di emendamento al decreto «Aiuti 4».

Ieri il ministro dello Sport Andrea Abodi, che in prima battuta assieme alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, aveva bocciato la proposta ispirata direttamente da Claudio Lotito (patron della Lazio e senatore di Forza Italia), ha ammesso che il «Salva sport» ci sarà «perché già esistono misure per le imprese e verranno utilizzate quelle». Non lo ha chiamato Salva-calcio ma nei fatti quello è.

L’articolo 51 bis che sarà inserito nella legge di Bilancio, e che la Stampa ha potuto visionare in anteprima, prevede infatti che i versamenti delle ritenute alla fonte, comprese addizionali regionali e comunali, dell’Iva e delle imposte sui redditi che sono stati sospesi dalla legge di Bilancio dell’anno passato a causa della pandemia possano essere diluiti in 60 rate mensili. I pagamenti potranno essere considerati «tempestivi» e quindi essere effettuati senza dover incorrere in sanzioni «se effettuati entro il 31 dicembre 2022». In alternativa ci sono le rate: in questo caso le prime tre andranno saldate entro il 31 dicembre 2022 mentre quelle successive andranno versate entro l’ultimo giorno del mese a decorrere da gennaio 2023. «In caso di pagamento rateale – specifica la norma – è dovuta una maggiorazione nella misura dl 3% sulle somme complessivamente dovute da versare per intero contestualmente alla prima rata». La «proposta Lotito», invece, non prevedeva il pagamento di interessi (contro il 10% delle precedenti misure di rinvio) ed oltre a Irpef e Iva riguardava anche i contributi Inps che invece il nuovo emendamento in arrivo esclude.
È vero che il congelamento di tasse e contributi, stando alla vecchia legge di Bilancio, riguardava tutto il mondo dello sport (federazioni sportive nazionali, enti di promozione sportiva, associazioni e società sportive professionistiche e dilettantistiche domiciliate in Italia), ma i veri beneficiari di questo provvedimento su cui Lotito ha continuato ad insistere sono le società di calcio. Secondo le stime, infatti, tra ritenute Irpef, contributi Inps e Iva il calcio italiano deve all’Erario circa 800 milioni di euro, di questi 5-600 milioni sono a carico della sola serie A. In testa l’Inter con 50 milioni di euro di arretrarti, a seguire Lazio e Roma (rispettivamente con 40 e 38 ), quindi Juventus (30) e Napoli (25) e Milan (10).

Le sanzioni sono sospese a patto di rispettare pagamenti: «In caso di mancato versamento delle somme dovute in tutto o in parte alle scadenze fissate dalle nuove norme – è scritto nel nuovo articolo 51 bis – non solo si decade dal beneficio della rateazione ma si applicano anche le ordinarie disposizioni in materia di sanzioni e di riscossione». E a questo proposito va ricordato che in caso di mancato versamento delle ritenute Irpef sopra la soglia dei 150 mila euro e di mancati pagamenti dell’Iva sopra quota 250 mila euro scatta la rilevanza penale a carico degli amministratori delle società inadempienti.

Ieri sera uno dei relatori alla manovra, Roberto Pella di Forza Italia, ha spiegato che il pacchetto di emendamenti del governo atteso ieri sera arriverà solo oggi in tarda mattinata alla Camera. Le modifiche preannunciate dal sottosegretario all’Economia, Federico Freni, che per il Mef segue i lavori alla Camera, saranno una ventina e riguarderanno pensioni, assunzioni nella Pa, Sud, imprenditoria, giovani, enti territoriali e giustizia.

Come anticipato giovedì dal ministro dell’Economia Giorgetti ci sarà anche la proroga al 31 dicembre del termine per presentare la Comunicazione di inizio lavori asseverata (Cila) per consentire di continuare ad usufruire del Superbonus al 110%, a patto però che le delibere siano state adottate entro l’11 novembre. Sul fronte dello sblocco dei crediti, intanto, ieri in Senato è stato approvato un emendamento al decreto «Aiuti 4» che aumenta da due a tre il numero delle cessioni ulteriori a favore di soggetti «qualificati» ed introduce una garanzia Sace ai prestiti ponte che le banche possono concedere alle imprese edili in modo da venire incontro alle loro esigenze di liquidità.

 

Bonus diciottenni, la scure: stop ai 500 euro

Paolo Baroni La Stampa 10 dicembre 2022
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