Premio agli evasori e flat tax entro cinque anni

Giuseppe Colombo La Repubblica 17 marzo 2023
Premio agli evasori nel nuovo fisco. Obiettivo flat tax entro cinque anni
Il Consiglio dei ministri dà il via libera al disegno di legge delega, ora tocca al Parlamento. Il Mef: “La lotta all’evasione diventa preventiva, non più repressiva”. Controlli, multe più leggere e concordato: arriva la tregua di due anni

 

«Una rivoluzione attesa da 50 anni», scrive Giorgia Meloni sui social per rivendicare la riforma del fisco. Approvata all’unanimità dal Consiglio dei ministri, ma chiamata ora a prendere forma nei decreti legislativi, che da qui a due anni dovranno tradurre la visione generale della destra al governo in risposte puntuali. A iniziare dalla promessa più impegnativa: far pagare meno tasse alle famiglie e alle imprese.

Il sottotitolo della riforma è il Fisco amico, il grande patto tra il contribuente e lo Stato. La traduzione del nuovo approccio sull’accertamento passa da sanzioni, penali e amministrative, più leggere. In alcuni casi cancellate. Per le piccole imprese arriva il concordato preventivo biennale.

Il governo, quindi, riscrive le regole della lotta all’evasione fiscale. Che, mette in evidenza il ministero dell’Economia, «diventa preventiva e non più repressiva ». Perché lo schema attuale dell’accertamento, «dati alla mano», non funziona.

Dati che però, va ricordato, registrano invece il recupero record dell’evasione da parte dell’Agenzia delle Entrate (20,2 miliardi nel 2022).

Tornando ai tributi, l’obiettivo di legislatura è la flat tax per tutti entro cinque anni, preceduta da una revisione delle aliquote Irpef, che guarda al ceto medio, e dall’estensione della flat incrementale ai dipendenti. La riforma punta anche sul riordino dell’Iva, con l’azzeramento per il pane, la pasta e il latte, misura simbolica e identitaria.

Ancora, il taglio dell’Ires e il superamento dell’Irap per le imprese: è il segnale a Confindustria, ma anche ai commercianti e agli artigiani.
Il disegno di legge delega per la riforma apre una questione cruciale per il raggiungimento di tutti gli obiettivi: le risorse. Vanno trovate.

La linea è quella della prudenza: il deficit non si tocca. L’opzione in campo è mettere mano alle agevolazioni fiscali: l’idea di un tetto alle detrazioni dovrà misurarsi con gli scontenti. Il recupero delle risorse sarà graduale, non è detto che basti per finanziare tutte le misure.

Per questo il governo procederà passo dopo passo, scortato da una clausola “salva- conti” voluta dalla Ragioneria generale dello Stato.

 

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