Oggi arriva Xi Jinping. Putin apre ai negoziati del Dragone

Riccardo Ricci La Repubblica 20 marzo 2023
Oggi arriva Xi Jinping, Mosca tirata a lucido. Ma sul cessate il fuoco è già scontro con gli Usa
Il capo del Cremlino apre ai negoziati del Dragone. I dubbi dell’Occidente

 

A Mosca è atteso l’arrivo del leader cinese Xi Jinping, che nei prossimi tre giorni incontrerà Vladimir Putin, le più alte cariche dello Stato e i membri delle due camere del parlamento. I due presidenti si sono incontrati già 40 volte, ma è significativo che Xi abbia optato per la Russia come primo viaggio dopo la rielezione al terzo mandato.

Controlli di polizia sulle strade e in metropolitana lasciano trasparire un, pur discreto, rafforzamento delle misure di sicurezza. Complici le recenti celebrazioni della giornata della riunificazione con la Crimea e il bel tempo che ha sciolto la coltre di ghiaccio, la città sembra tirata a lucido per accogliere l’alleato di Pechino. «Un caloroso benvenuto in Russia al presidente cinese Xi Jinping», recita un cartellone pubblicitario lungo la strada per l’aeroportodi Vnukovo.

Il Cremlino ha annunciato la firma di «un certo numero di documenti bilaterali», che avverrà dopo i negoziati di domani al Cremlino. Oggi è previsto il pranzo informale tra i due presidenti. È chiaro che il tema centrale della visita sarà l’Operazione militare russa in Ucraina, che non è stata mai apertamente condannata dalla leadership cinese.

Mosca è pronta a negoziare con Kiev, ha affermato Putin in un articolo pubblicato sul quotidiano cinese Zhenmin Zhibao . «La Russia è aperta a una soluzione politico-diplomatica della crisi ucraina: il futuro del processo di pace dipende esclusivamente dalla disponibilità a una conversazione seria, tenendo conto delle realtà geopolitiche prevalenti».

Dall’inizio dell’Operazione militare in Ucraina che ha portato a un progressivo isolamento della Russia, Mosca e Pechino hanno di fatto accelerato progetti congiunti come il gasdotto russo-cinese “Potere della Siberia” e le forniture di petrolio e carbone. Insieme puntano a ridurre l’impiego del dollaro nelle transazioni commerciali a favore delle valute nazionali. Ciò ha fornito a Mosca una solida retrovia per assorbire i colpi inferti con le sanzioni occidentali.

Un ulteriore avvicinamento conla Russia potrebbe preoccupare gli Stati Uniti, che non fanno mistero di voler conservare l’attuale ordine globale, come ha dichiarato a Fox Newsil portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale Usa, John Kirby. Un ordine, ha precisato, «costruito dagli Stati Uniti e dagli alleati, dalla fine della Seconda Guerra Mondiale».

Cina e Russia, che pure hanno partecipato accanto a Washington al medesimo conflitto, sono “irritate” dall’ordine che ne è emerso. Kirby ha espresso l’auspicio che sull’Ucraina Xi mantenga «linee di comunicazione » aperte con Joe Biden. Per Washington è tassativo che dall’incontro non emergano richieste di cessate il fuoco «semplicemente inaccettabili », perché andrebbero a «ratificare le conquiste russe fino ad oggi ». D’altra parte il documento cinese sull’Ucraina non convince l’Occidente, che considera Pechino troppo vicina a Mosca per essere un negoziatore credibile.

 

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