Caro Letta, c’è poco da ridere

Andrea Carugati il Manifesto 27 agosto 2022

 

Se il segretario dem sceglie l’auto parodia

 

CAMPAGNA ELETTORALE. Letta ironizza sui nuovi manifesti Pd “rosso contro nero”, ideati da Proforma: «Guanciale o pancetta?». Sfottò di Calenda e Salvini

 

Non è passato neanche un giorno dal lancio dei nuovi manifesti Pd, quelli col rosso e il nero e la scritta «Scegli!» (ideata da Proforma), che già Enrico Letta inizia a giocarci sopra. E così ieri ha postato su twitter una parodia dei suoi manifesti che, invece di proporre una alternativa secca tra Putin e Europa, vira sulla ricetta della amatriciana: «Guanciale o pancetta?». «Guanciale tutta la vita!», il commento ironico del segretario Pd, che viene subito irriso dall’ex alleato Calenda: «Siamo tutti felici, Enrico, che ti stia divertendo…».

Salvini fa un passo in più: pubblica un fac simile del manifesto Pd diviso tra la scritta «Torno in Francia» su sfondo nero la frase «Resto in Italia» e la foto di Letta accanto al suo claim elettorale «Scegli».

Sfottò degli avversari a parte, la mossa di Letta appare quantomeno prematura. Perché è chiaro che quando una campagna di comunicazione diventa oggetto di parodie significa che ha catturato l’attenzione del pubblico, e dunque sta funzionando. Come accadde nel 2001 con i famosi cartelloni di Berlusconi «Meno tasse per tutti».

Ma prima di scherzarci sopra bisogna aspettare che si sedimenti, che esca dalla bolla degli addetti ai lavori e degli utenti di twitter per arrivare ad un pubblico più vasto. Altrimenti si crea un effetto straniamento che rischia, ancor più in questo caso, di azzerare l’effetto di una contrapposizione, quella tra i progressisti e le destre, che – nelle intenzioni del leader Pd- dovrebbe essere molto seria. Fino a suscitare un allarme democratico tale da portare alle urne milioni di indecisi e di astensionisti.

La mossa di Letta ricorda in qualche modo quella di Bersani nel 2013, quando il leader prese così sul serio la parodia che faceva Maurizio Crozza delle sue celebri metafore rurali da adottare come slogan «smacchiamo il giaguaro». Nove anni fa però Bersani partiva in netto vantaggio (e pagò cara una certa rilassatezza a ridosso del voto), stavolta invece per il Pd la strada è tutta in salita: meglio non riderci troppo sopra…

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