Sbarco a Pozzallo con morti feriti e disidratati. Dalla Siria alla deriva

Claudio Del Frate Corriere della Sera 13 settembre 2022
Pozzallo: sei migranti morti di fame e sete su un barcone. Allarme ignorato per giorni
La notizia data dall’Unhcr: erano con altre 20 persone alla deriva da giorni e sono stati soccorsi dalla Guardia Costiera. Il gruppo proveniva dalla Siria

 
Sei migranti tra cui tre bambini, sono stati trovati morti a bordo di un barcone assieme ad altre persone alla deriva su un barcone. Tutti sono arrivati oggi nel porto di Pozzallo, in Sicilia. Ne ha dato notizia l’Unhcr, l’agenzia dell’Onu che si occupa dei richiedenti asilo. Le vittime – tra cui tre piccoli di un anno, due anni e 12 anni – sono probabilmente morte di fame e di sete. Le alte tre vittime sono donne.

Il gruppo di naufraghi, 26 in tutto, di nazionalità siriana o afghana, è stato soccorso da una vedetta della Guardia Costiera a circa 70 miglia a sud della coste siciliane di Portopalo: erano in mare da diversi giorni e molti di loro presentavano ustioni sul corpo. «L`UNHCR – si legge in un comunicato – esprime profondo rammarico per l’ultima perdita di vite umane in mare e chiede il ripristino di un meccanismo di ricerca e soccorso rapido ed efficiente. L’UNHCR si rammarica profondamente per la tragica morte di sei siriani, tra cui due bambini piccoli e una donna anziana, avvenuta durante un viaggio disperato in mare per cercare sicurezza in Europa».
Le operazioni di sbarco dei sopravvissuti sono state effettuate a Pozzallo con l’aiuto di autorità sanitarie, forse dell’ordine e organizzazioni umanitarie. Alcuni di loro hanno dovuto essere trasportate in ospedale perché in condizioni gravi dovute alla lunga permanenza in mare. L’operazione è stata condotta dalla motovedetta Cp 325 della Guardia Costiera: in precedenza gli occupanti del barcone alla deriva erano stati salvati dal mercantile Arizona. Due donne, proprio a causa delle loro precarie condizioni erano state sbarcate già ieri e portate in ospedale a Malta.

Il barcone era salpato circa due settimane fa dalle coste della Turchia: nel giro di pochi giorni sono finite le scarse dotazioni di cibo e poi anche quelle di acqua, tanto che alcuni naufraghi avrebbero poi bevuto quella del mare. Secondo le prime testimonianze raccolte a terra, il barcone avrebbe incrociato alcune navi, una di queste avrebbe lanciato una cassa di acqua ma i migranti non sono riusciti a recuperarla, nè la nave si preoccupò di portare a bordo i migranti in pericolo.

La disperata condizione in cui si trovavano il barcone e i suoi occupanti era dunque nota da giorni ma non sono partiti soccorsi tempestivi in seguito al Sos. Secondo l’agenzia Onu sono già 1.200 le persone morte o disperse nel 2022 mentre tentavano la traversata del Mediterraneo.

Altrettanto drammatica la testimonianza del sindaco di Pozzallo, Roberto Ammatuna, che ha assistito all’arrivo dei naufraghi in porto: «L’immagine terribile era paragonabile a quella dei sopravvissuti nei lager nazisti» ha raccontato. «È impressionante – prosegue Ammatuna – lo stato di disidratazione e debolezza di tutti i migranti che faticavano a mantenere la stazione eretta. Oltre al grave stato di disidratazione, si evidenziava anche un’eccessiva desquamazione cutanea da probabile esposizione al vento, al sole e al mare».

Sempre questa mattina la nave italiana Diciotti ha salvato altri 350 immigrati, da un motopesca in difficoltà a 50 miglia dalle coste siciliane: a questa imbarcazione è stato assegnato il porto di Crotone.

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