Scarpinato-Bongiorno: botta e risposta in Senato venti anni dopo il processo Andreotti.

La Repubblica 27 ottobre 2022
Scarpinato-Bongiorno: botta e risposta in Senato venti anni dopo il processo Andreotti. E Meloni attacca il magistrato
L’ex magistrato, ora senatore M5s, attacca sul neofascismo e la strategia della tensione. La senatrice leghista: “Conosco l’efficacia delle sue requisitorie”. Gasparri contro l’ex pm: “Sconcertano le sue parole. L’Italia dovrà riflettere su vicende che lo riguardano”. La premier: “Approccio smaccatamente ideologico”

 

Ventitre anni dopo, nell’Aula del Senato prendono la parola, durante il dibattito sulla fiducia al governo Meloni, prima l’ex pm del processo a carico di Giulio Andreotti, Roberto Scarpinato, e subito dopo quella che fu l’avvocato dell’ex presidente del Consiglio indagato per mafia, Giulia Bongiorno.

Il neo-senatore M5s pronuncia un intervento che suona come una dura requisitoria e fa innervosire la premier Giorgia Meloni, che replica con durezza. Spiega che il fascismo in Italia si è trasformato in quel neofascismo che fu alla base della strategia della tensione e dello stragismo in Italia e che la mafia è ancora ben lungi dall’essere debellata in questo Paese anche per le protezioni politiche che continuerebbe a ricevere, Bongiorno scalpita. “Signor presidente del Consiglio, il 22 ottobre scorso lei e i suoi ministri avete prestato giuramento di fedeltà alla Costituzione. Molti indici inducono a dubitare che tale giuramento sia stato sorretto da una convinta e totale condivisione dei valori della Costituzione e dell’impianto antifascista e democratico che ne costituisce l’asse portante”, afferma Scarpinato. Poi prende di mira quel “neofascismo, che si è declinato anche nella costituzione di formazioni politiche, variamente denominate, che sin dai primi albori della Repubblica hanno chiamato a raccolta e coagulato tutte le forze più reazionarie del Paese per sabotare e sovvertire la Costituzione del 1948, anche con metodi violenti ed eversivi, non esitando ad allearsi in alcuni frangenti persino con la mafia”.

Scarpinato sforato il suo tempo e tocca proprio a Bongiorno intervenire. Il presidente Ignazio La Russa concede due minuti in più ma nel centrodestra il nervosismo è evidente. I temi toccati da Scarpinato scatenano le critiche del centrodestra. Ma quando lui chiude il suo intervento i senatori del M5s scattano in piedi per applaudirlo e applausi arrivano anche dai banchi del Pd.

“Mai avrei immaginato 20 anni dopo di prendere la parola dopo il dottor Scarpinato “, ha detto Giulia Bongiorno cominciando il suo intervento e alludendo ai processi che li videro avversari in Aula. “Conosco bene l’efficacia delle sue requisitorie”, ha detto rivolgendosi all’ex pm. Il riferimento è a quando, anno 1999, in tribunale Scarpinato sostenne le tesi dell’accusa nel processo in cui l’ex presidente del Consiglio era accusato di associazione mafiosa.

“Sconcertano le parole di Scarpinato al suo esordio in Senato”, risponde a stretto giro il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri. “Ed è motivo di riflessione il fatto che abbia ricoperto a lungo incarichi di vertice nella magistratura. Penso che sarà opportuno nel corso della legislatura ricordare in Aula circostanze riguardanti anche Scarpinato. L’italia dovrà riflettere su vicende che alcuni ignorano, taluni accantonano, ma alcuni di noi conoscono e avranno modo di illustrare all’Aula e agli italiani”.

Replica anche la premier Giorgia Meloni: “Al senatore Scarpinato dovrei dire che mi dovrei stupire di un approccio così smaccatamente ideologico. Ma mi stupisce fino a un certo punto perchè l’effetto transfert che lei ha fatto tra neofascismo, stragi e sostenitori del presidenzialismo è emblematico del teorema di parte della magistratura, a cominciare dal depistaggio e dal primo giudizio sulla strage di via d’Amelio. E questo è tutto quello che ho da dire”.

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