Sos Obama: Allarme rosso per i democratici, i sondaggi peggiorano

Massimo Gaggi Corriere della Sera 29 ottobre 2022
S.O.S. Obama
Allarme rosso per i democratici: i sondaggi indicano che i repubblicani stanno guadagnando terreno anche in collegi senatoriali (la Camera viene data da tempo per persa) che la sinistra considerava relativamente sicuri.

 

E allora, dopo Biden, a dieci giorni dal voto di mid term scende in campo anche Barack Obama: oggi sarà ad Atlanta per sostenere il senatore democratico della Georgia Raphael Warnock che rischia di essere detronizzato dall’ex campione di football americano Herschel Walker. Domani, poi, Obama farà campagna in Michigan e in Wisconsin e la prossima settimana andrà in Pennsylvania a sostenere John Fetterman, il candidato senatore in faticoso recupero da un ictus che l’ha colpito a maggio. In grave difficoltà nel dibattito televisivo col suo avversario repubblicano, il chirurgo e star televisiva Mehmet Oz, Fetterman, che in estate aveva un ampio margine di vantaggio nei sondaggi, ora ha perso terreno: sarà testa a testa.

Per questo oggi arriveranno in Pennsylvania per sostenerlo tanto Joe Biden quanto la sua vice, Kamala Harris. È la prima volta da gennaio che presidente e vicepresidente partecipano insieme a una manifestazione fuori Washington: una scelta che dà l’idea del livello di allarme in casa democratica. Ieri Biden è stato anche a Syracuse nello Stato di New York. L’occasione era l’annuncio della costruzione di un grande stabilimento per la produzione di microprocessori, ma il presidente è andato anche a sostenere la governatrice dello Stato, Kathy Hochul, che negli ultimi giorni ha visto ridursi drasticamente il vantaggio dal suo avversario repubblicano.

Sulla pista dell’aeroporto di Syracuse i microfoni hanno captato uno scambio di battute tra il presidente e il capo dei senatori democratici, Chuck Schumer, che si è detto preoccupato, più che per la Pennsylvania («i danni del dibattito televisivo di Fetterman possono essere contenuti»), per la Georgia: «We are going downhill», stiamo precipitando. Secondo Schumer, che usa un tono da «incredibile ma vero», i conservatori si accingono a votare in massa per un candidato integralista religioso e antiabortista a trazione integrale (nessuna eccezione, nemmeno per stupro, incesto o patologie gravi), anche se è emerso con chiarezza che Walker ha mentito nascondendo tre figli avuti da amanti e ha spinto una (o forse due) ex compagne a interrompere la gravidanza, coprendo anche le relative spese.

Nell’America di oggi gli steccati ideologici contano più dei fatti, dei comportamenti e delle qualità dei singoli candidati. I pastori repubblicani hanno accolto Walker nei loro templi e l’hanno assolto pubblicamente dai suoi peccati, «certificando» il suo ravvedimento. Brutte sorprese per i democratici anche in Arizona dove al senatore democratico, l’astronauta Mark Kelly, Donald Trump ha voluto opporre (nonostante la contrarietà dei repubblicani dello Stato) Blake Masters, un finanziere del venture capital che aveva lavorato per Peter Thiel: il miliardario della Silicon Valley alleato di Trump che l’ha proposto all’ex presidente.

Gli stessi repubblicani dell’Arizona avevano giudicato quella scelta un suicidio politico. Per tutta l’estate Kelly ha tenuto il suo avversario a 10 punti di distanza nei sondaggi tanto che Masters, trumpiano e sostenitore della tesi dell’«elezione rubata» nel 2020, aveva già cominciato a dire che non avrebbe accettato l’esito di un voto sicuramente compromesso da brogli. Ora, però, ha smesso: anche lui ha recuperato e ora le rilevazioni di FiveThirtyEight lo danno a tre punti da Kelly, mentre altri sondaggi riducono il gap tra i due ad appena un punto percentuale. Spaventati, i democratici dell’Arizona chiedono a Obama di allargare fino a Phoenix il suo tour in soccorso dei candidati in difficoltà.

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