Zelensky per la pace, ma vieta trattative per decreto

Giuseppe Agliastro La Stampa 6 novembre 2022
Zelensky pronto alla pace: “Ma la Russia deve rispettare l’integrità territoriale”
L’Iran ammette: «Droni consegnati a Mosca solo prima della guerra»

 

«L’Ucraina sarà libera e tutto il nostro confine sarà ripristinato: sia per terra sia per mare, sia a Est sia a Sud». Mentre la guerra continua a devastare l’Ucraina e l’Iran ammette di aver fornito droni alla Russia ma solo prima della guerra, Zelensky è tornato a ribadire la sua posizione: «Siamo pronti per la pace, per una pace giusta», ha detto il presidente ucraino venerdì notte chiedendo «il rispetto della Carta delle Nazioni Unite» e «dell’integrità territoriale» dell’Ucraina invasa, ma anche «la punizione di tutti i colpevoli» e «un pieno risarcimento dalla Russia per i danni provocati».

Con i colloqui di fatto congelati, la strada verso la pace appare però in salita. Zelensky chiede il ritiro delle truppe russe dai territori ucraini – pure da quelli occupati nel 2014 a giudicare dalle sue parole – e un mese fa ha siglato un decreto che afferma «l’impossibilità di negoziati» con Putin, il quale ha versato ulteriore benzina sul fuoco richiamando alle armi centinaia di migliaia di riservisti (300.000 ufficialmente) e annettendosi illegalmente le zone occupate dell’Ucraina, che ora Mosca considera proprie. Tutto ciò che le autorità russe «dicono ad alcuni leader stranieri sulla loro presunta disponibilità ai negoziati è falso.

Quando qualcuno pensa ai negoziati, non cerca il modo di ingannare tutti intorno a lui per mandare decine o centinaia di migliaia di persone in più nel tritacarne» della guerra, ha dichiarato Zelensky puntando il dito contro il regime di Putin. I bombardamenti dell’esercito russo sono proseguiti anche ieri. Nelle ultime settimane, le truppe di Mosca hanno ripetutamente colpito la martoriata Ucraina prendendo di mira le infrastrutture per l’energia e il riscaldamento: ampie zone del Paese sono rimaste senza acqua né elettricità e, ora che l’inverno è alle porte, i timori per la popolazione crescono inesorabilmente.

I soldati russi hanno bombardato usando missili e droni. Secondo Kiev, sono stati usati dei droni kamikaze di fabbricazione iraniana, gli Shahed-136. Mosca e Teheran hanno più volte negato, ma ieri, per la prima volta, il governo iraniano ha ammesso di aver fornito droni alla Russia. Il ministro degli Esteri Amirabdollahian ha minimizzato, sostenendo che l’Iran abbia consegnato a Mosca solo «un piccolo numero» di droni e di averlo fatto prima della guerra.

Ma Zelensky ha risposto che Teheran mente e che le forze ucraine abbattono circa dieci droni ogni giorno. I soldati russi sono accusati di aver commesso crimini e atrocità in Ucraina, e una video inchiesta dell’Associated Press e della Pbs ha rivelato nuovi filmati e testimonianze sulle torture e sul terribile massacro perpetrato a Bucha.

Ieri, intanto, è stato arrestato Stanislav Ionkin, 23 anni, un soldato russo appena tornato dal fronte che sarebbe dovuto presto tornare in Ucraina: sarebbe lui ad aver appiccato un incendio in una discoteca che venerdì sera ha ucciso almeno 15 persone.

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