Biden parte subito in missione all’estero: lunedì vertice con Xi su Ucraina e Taiwan

Alberto Simoni La Stampa 11 novembre 2022
Biden parte subito in missione all’estero: lunedì vertice con Xi su Ucraina e Taiwan
Oggi sarà in Egitto per parlare con Al-Sisi di ecologia e diritti umani. Poi l’arrivo a Bali e l’incontro chiave al G20

 

Il sipario sulle elezioni di Midterm non cala con i conteggi ancora in corso, ma l’agenda internazionale chiede al presidente Usa uno sforzo per mantenere integra la leadership americana.

Ieri l’Air Force 1 è decollato dalla base di Andrews e oggi Biden sarà in Egitto per la Cop27 e un bilaterale con Al Sisi. Poi andrà in Cambogia per il summit dell’Asean e infine a Bali per il G20 del 15 e 16 novembre. Qui lunedì 14, ci sarà il bilaterale con Xi Jinping.

Sarà il primo incontro di persona fra i due da quando Biden è alla Casa Bianca. Ci sono state videoconferenze e telefonate, (l’ultima in luglio) ma la possibilità di confrontarsi a tu per tu sarà l’antipasto del G20 indonesiano. Washington ha lavorato a lungo all’incontro e il comunicato che lo annuncia riflette cautela e l’obiettivo dell’incontro. Spiega Jake Sullivan consigliere per la Sicurezza nazionale: «Non ci sono obiettivi da raggiungere o cose tangibili». Più che altro Biden, che crede molto nella diplomazia diretta e nel dialogo fra i leader, avrà l’opportunità di confrontarsi con Xi su tanti dossier. Parlando magari a ruota libera e gettando le basi per «le relazioni e il rispetto delle regole su cui si basa la competizione».

La nota della Casa Bianca menziona la necessità di «tenere aperte le linee di comunicazione», la «gestione responsabile della competizione», il «lavoro insieme sui temi dove gli interessi sono allineati», clima e pandemie. E i due discuteranno «una serie di questioni regionali e globali». Linguaggio volutamente vago, che fonti della Casa Bianca hanno provato a rendere meno criptico suggerendo che il tema Ucraina e la vicinanza che Pechino ha mostrato a Putin sarà sollevato, benché gli Usa ci arriveranno con tanto di dichiarazione di non aver visto un sostegno militare cinese a Mosca; Washington potrebbe chiedere uno sforzo alla Cina per frenare i pruriti nucleari della Nord Corea. Una fonte che ha dimestichezza con il dossier si è detta sicura che «Biden solleverà alcune preoccupazioni degli Usa come gli atteggiamenti cinesi minacciosi della pace e delle stabilità nello Stretto di Taiwan e le violazioni dei diritti umani».

E ci sarà anche un confronto sullo stop ai commerci con i cinesi di materiale ad alto contenuto tecnologico. Un funzionario dell’Amministrazione ha puntualizzato che non si vuole colpire l’economia cinese o la gente, ma «che la misura è volta a impedire uno sviluppo e un utilizzo di componenti Usa in ambito militare».

L’America ritiene che si debba applicare con Pechino una strategia riassumibile in tre parole: investire, competere, allineare (gli interessi). Sono vertici di un triangolo che esce dalla logica del puro contenimento dell’espansione cinese ma allo stesso tempo rafforza, nella componente «competere», l’idea che gli Usa debbano mantenere una supremazia nel comparto strategico e militare e che la relazioni «debbano essere basate su regole condivise».

Sullivan in un briefing ai reporter ha detto anche che gli Usa poi riferiranno a Taiwan i contenuti del bilaterale con i cinesi. Che avviene in un contesto diverso rispetto solo a pochi giorni fa: Xi ha chiuso il congresso del Partito da leader assoluto e l’appuntamento di Midterm ha tolto alcune incognite dall’agenda di Biden.

La cornice del G20 non è secondaria. Economia, energia, cibo, sostegno del debito sono centrali nella visione Usa e saranno il cuore della due giorni indonesiana.

A Bali mancherà Putin, ne farà le veci il ministro Lavrov, «nessun incontro con Biden», ha precisato Sullivan che ha annunciato l’invio di nuove componenti per la difesa aerea a Kiev, spiegato che l’America non sta spingendo l’Ucraina a trattare e che sul ritiro russo da Kherson bisognerà essere prudenti prima di esprimere un giudizio definitivo: «Non è la fine della guerra».

A Bali, Biden avrà l’occasione di conoscere i due «nuovi premier europei», Sunak e Giorgia Meloni. Sullivan non ha parlato di bilaterali ma di «incontri». Sarà un bilaterale e non avverrà a Bali bensì a Sharm El Sheik oggi quello fra il presidente Usa e l’egiziano al Sisi. Gli ribadirà la necessaria cooperazione per la stabilità e la sicurezza in Medio Oriente e gli chiederà conto «dei prigionieri politici» e la liberazione dell’oppositore simbolo del regime Alaa Abdel Fattah.

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