Binotto-Ferrari, Turrini: “Gestione inadeguata alla leggenda del marchio”

formulapassion.it 30 novembre 2022
Binotto-Ferrari, Turrini: “Gestione inadeguata alla leggenda del marchio”
L’autorevole giornalista ha espresso il suo punto di vista sulle dimissioni del team principal della Scuderia di Maranello

 

“Andrea Agnelli sarebbe stato perfetto”. Leo Turrini, uno ‘specialista’ della Scuderia Ferrari, ha espresso il suo rammarico per le vicende incrociate sull’asse Torino-Maranello unite dal fatto che il presidente della Juventus e il team principal della Ferrari si sono dimessi dai rispettivi incarichi a circa mezza giornata di distanza a cavallo della serata di lunedì 28 novembre e della mattinata di martedì 29 novembre. Andrea Agnelli non è più un nome “spendibile” per la Ferrari ha detto Leo Turrini ospite della trasmissione ‘Tutti Convocati’ in onda su Radio 24 dopo il terremoto che ha colpito la Juventus che ha visto dimettersi in blocco presidente e consiglio di amministrazione (compreso l’ex team principal della Ferrari Maurizio Arrivabene) di fronte alle evidenze emerse dall’operazione Prisma condotta dalla Procura di Torino sui bilanci della società bianconera.

Le dimissioni di Binotto non hanno sorpreso Turrini perché “Mattia e John Elkann erano come l’acqua e l’olio, chimicamente incompatibili, quando viene meno la fiducia del presidente nei confronti dell’amministratore delegato in questo caso della squadra corse è giusto che si arrivi a questo epilogo anche se per la Ferrari arriva in un momento sbagliato dal momento che la macchina che correrà tra tre mesi in Bahrain è già praticamente ultimata”. In merito all’ipotetico ruolo svolto da Charles Leclerc – o dal suo entourage – nelle dinamiche che hanno portato all’isolamento e alle dimissioni di Mattia Binotto, l’autorevole giornalista ha sottolineato che questo concetto è quanto di più sbagliato si possa innescare in vista della prossima stagione: “Con tutti i suoi pregi e i suoi difetti Binotto era il capro espiatorio perfetto, ora non ci sono più alibi e non dobbiamo dimenticare che Leclerc, mio idolo, ha vinto cinque gran premi. Non è Alonso che aveva vinto due titoli o Schumacher che è arrivato in Ferrari da bi-campione del mondo in carica. È proprio una gestione assolutamente inadeguata a quella che è la leggenda del brand e del marchio“.

 

Aggiungi ai preferiti : Permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.