Negli «appunti di Giorgia»: «il Pos può abbassarsi»

Adriana Logroscino Corriere della Sera 5 dicembre 2022
Negli «appunti di Giorgia» Meloni frena sulla soglia per i Pos: «Può abbassarsi»
Parte la rubrica «Gli appunti di Giorgia»: condivido il lavoro, sui 60 euro confronto con la Ue


Il registro è quello delle frasi brevi e delle parole semplici, comprensibili a tutti, che adoperava sempre dai palchi dei suoi comizi in campagna elettorale. L’ambientazione è istituzionale ma senza solennità: il video è stato girato negli uffici di Palazzo Chigi, ma non alla scrivania della presidente del Consiglio, nell’inquadratura non compaiono le bandiere e il tricolore è assicurato da un tris di «pigne» siciliane.

Ieri la premier ha inaugurato «Gli appunti di Giorgia», una rubrica video di una ventina di minuti, registrata, che prende spunto dall’inseparabile quaderno «che ho sempre con me perché scrivo tutto». Annunciato di mattina via Instagram con quello che le agenzie di comunicazione chiamano teaser, qualcosa, cioè, che incuriosisce e non spiega (in questo caso la frase «Pronti ad aprire gli appunti di Giorgia?» fotografata da una pagina di agenda) il format viene trasmesso sui canali social della presidente del Consiglio. Meloni si augura che questo racconto diretto e semplice di «quel che abbiamo fatto» sia occasione per «dare risposte sui temi più caldi» perché «non c’è problema a rispondere su nulla» e possa ripetersi una volta a settimana.
Nel primo numero il tema dominante è inevitabilmente la manovra. Meloni la difende, assicura che i tempi, pur strettissimi, saranno rispettati. Affronta alcuni punti salienti: l’investimento di 30 miliardi per «difendere imprese e famiglie» dal caro bollette e la rivendicazione di un «segnale chiaro, noi crediamo nella crescita e sosteniamo chi vuole fare».
Ma Meloni fa una concessione su uno dei nodi che hanno suscitato maggiori polemiche: la soglia sotto la quale il pagamento con il Pos non può essere imposto ai commercianti. «Quella di 60 euro è indicativa, per me può essere anche più bassa. C’è un’interlocuzione con la Commissione Ue. Vedremo». Difesa senza se e senza ma, e con un’argomentazione paradossale, invece, la decisione di elevare il tetto al contante a 5.000 euro: «In un mercato europeo ha senso se ce l’hanno tutti, altrimenti sfavorisce la nostra economia. Per paradosso — prosegue poi — più è basso il tetto al contante e più si rischia l’evasione, perché i contanti io posso averli in casa per svariati motivi e, se non li posso spendere legalmente, tenderò a farlo in nero».
Punge usando l’arma dell’ironia Giuseppe Conte, leader del M5S: «Dopo l’agenda Draghi, l’agenda di Giorgia. Immagino tra i compiti fatti, annoti l’aumento dei contanti in valigetta». Offre un (polemico) consiglio il segretario di +Europa Benedetto Della Vedova: «Appunti per Giorgia: fare marcia indietro (come sta già facendo) sulla soglia dei 60 euro oltre la quale scatta l’obbligo di Pos».
Per rintuzzare le critiche delle opposizioni, Meloni nel suo video utilizza uno schema semplice: «La sinistra non è d’accordo con la nostra impostazione economica, e meno male. Io sono molto contenta di una manovra fatta in tempi impossibili».

Poi ci sono gli altri temi. Sul reddito di cittadinanza, la premier difende la revisione e affronta anche uno scambio a distanza con una donna che, in un’intervista tv, si era detta pronta ad andare a rubare se privata del sussidio. «Il lavoro porta ovunque, mentre il reddito di cittadinanza ti tiene fermo dove sei, senza scampo. Tra il reddito e rubare l’opzione di andare a lavorare forse dovresti prenderla in considerazione».
Alcune bandiere della campagna elettorale vengono riproposte come punti fermi del governo. «Aiuteremo l’Ucraina senza che i costi si scarichino sui cittadini italiani», dice la premier spiegando il provvedimento per la raffineria Lukoil che rischiava di dover interrompere l’attività per via delle sanzioni alla Russia. Le relazioni internazionali: in un poco più di un mese «mi sono confrontata con almeno trenta capi di Stato e di governo» con lo scopo di «difendere l’interesse nazionale ed essere rispettati».

La sicurezza, declinata su due differenti versanti. «Ci siamo occupati di mafia, garantendo che uno degli strumenti più efficaci nel combatterla, l’ergastolo ostativo, non scomparisse dal nostro ordinamento. Ne sono fiera». E la battaglia per l’ordine pubblico: «Con il governo attuale, è difficile organizzare rave illegali». Proprio come un comizio, la rubrica social punta a scaldare il pubblico e tenere alto il consenso.

 

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