Caso L’Espresso, la ricostruzione della notizia di Dagospia

Dagospia 15 dicembre 2022
 
Hanno gabbato Abbate!

 

Il  proprietario dell’Espresso, Danilo Iervolino, ha licenziato il direttore del settimanale, Lirio Abbate: al suo posto dovrebbe arrivare Alessandro Rossi, direttore editoriale di “Forbes Italia” e manager di punta della bfc media di Iervolino –

 Come mai questa decisione improvvisa? La goccia che ha fatto traboccare il vaso sarebbe un’inchiesta sull’amazzonia in cui si puntava il dito sui legami della cnh di John Elkann con le società accusate dei roghi nelle foreste brasiliane – la precisazione di gedi: “caro Roberto, sei fuori strada: aspettiamo a braccia aperte il ritorno di Lirio nel gruppo Gedi (controllato da Exor)”


MAIL A DAGOSPIA

Riceviamo e pubblichiamo:

Caro Roberto, (D’Agostino ndr)

ho letto la Dagonota secondo cui la rimozione di Lirio Abbate dalla Direzione de l’Espresso sarebbe stata richiesta da Exor o da CNH Industrial. Sei fuori strada, e ti do una notizia: aspettiamo a braccia aperte il ritorno di Lirio nel Gruppo GEDI (controllato da Exor).

Andrea Griva – Comunicazione Gruppo GEDI

 


DAGONOTA

 

Lirio Abbate non è più il direttore dell’Espresso. Lo comunica il cdr del settimanale, che ha proclamato lo stato di agitazione in polemica con l’editore, Danilo Iervolino.

Ma come mai Abbate è stato fatto improvvisamente fatto fuori? La goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso è un’inchiesta, pubblicata nell’edizione di domenica scorsa, 11 dicembre, sull’Amazzonia. Ma cosa c’era di tanto scomodo nel lungo articolo, firmato da Paolo Biondani e Pietro Mecarozzi da giustificare il siluramento del direttore?

La risposta è semplice: un attacco durissimo a Exor e Cnh di John Elkann. Le due società degli Agnelli venivano tirate in ballo tra quelle che finanziano i colossi brasiliani accusati dei roghi che stanno devastando le foreste amazzonica. E Yaki, memore dei bei tempi in cui era lui l’editore dell’Espresso, non avrebbe affatto gradito.

Il nipote dell’Avvocato si è incazzato e l’ha fatto presente a Iervolino, minacciando di stracciare l’accordo per la distribuzione del settimanale in allegato a Repubblica (che scade a marzo). E a quel punto il vispo “golden boy” dell’editoria italiana si è rivalso sul direttore, che già la settimana prima gli aveva causato qualche grattacapo con la finta esclusiva sulla polizia cinese in Italia.

A sostituire Abbate dovrebbe arrivare Alessandro Rossi, fedelissimo di Iervolino: è direttore editoriale di “Forbes Italia” e manager di punta della BFC Media, società di cui il presidente della Salernitana ha acquisito il controllo completo a maggio.


Comunicato del cdr dell’Espresso

 

La nuova proprietà dell’Espresso oggi ha comunicato al comitato di redazione l’immediata e immotivata sostituzione del direttore Lirio Abbate proprio nel momento in cui deve essere attuato il piano editoriale. La redazione dell’Espresso ha proclamato lo stato di agitazione, si riunisce in assemblea permanente e ha dato mandato al cdr di prendere ogni tipo di iniziativa a tutela del prestigio e dell’indipendenza della testata.

Il cdr dell’Espresso

 Il sindacato Rsa


L’amazzonia brucia anche per noi: soldi italiani dietro gli incendi in Brasile
Estratto Dell’articolo di Paolo Biondani e Pietro Mecarozzi Per “l’Espresso”

 

Dietro gli incendi delle foreste dell’Amazzonia ci sono anche soldi italiani. Finanziamenti per decine di milioni concessi dalle maggiori banche del nostro Paese. E prestiti commerciali per somme molto più alte, per un totale di circa un miliardo e mezzo di euro, che arrivano da società finanziarie con la targa italo-olandese del gruppo Exor, che controlla anche la Fiat. […]

 

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