L’autoironia di 6 mini film con Cortellesi Sorrentino Favino De Angelis Accorsio Guzzanti

Antonio Dipollina La Repubblica 3 febbraio 2023
L’indicibile si annida nella comedy
Prima c’è Stefano Accorsi intenzionato a debordare in tutti i ruoli possibili, a seguire c’è Corrado Guzzanti all’esatto opposto, nessuna proposta degna di essere accettata finché l’irresistibile Emanuela Fanelli lo coinvolge nella grande occasione.

 

E significa che oggi chiude con gli ultimi due episodi su Sky il Call my agent dei miracoli, la serie che alla fine, magari innescando distinguo e sottili dibattiti, ha convinto moltissimi e soprattutto molti di quelli che, come Guzzanti, non volevano farsi convincere.

Il legno solidissimo di provenienza — la francese Dix pour cent — ha retto e mostrato la via, l’italianità dell’adattamento è emersa comunque — produzione Palomar e Sky Studios, scritta da Lisa NurSultan, diretta da Luca Ribuoli.

Un Boris con i colossi dentro, e la tenuta del tono intrigante sempre, con esplosioni improvvise di trovate comiche, di quelle che non si dimenticano. E da noi, appunto, qualche peculiarità che è andata tra la gente comune, diciamo: in primo luogo l’ormai celebre monologo di Paolo Sorrentino, tema la scuola, i genitori, l’invadenza di chat e contatti continui che innescano l’inventiva più astrusa.

E l’invocazione finale a Dio a salvare la scuola: ma solo per i genitori, perché alla fine imparino qualcosa. Una certa perfezione ieratica da uno della caratura di Sorrentino ha colpito e funzionato alla grande.

E poi anche l’episodio con una spettacolare Matilda De Angelis: sbaglia una battuta postata sui social, viene linciata dalle masse tastieranti e dai Napalm 51 (copyright Crozza) in servizio permanente.

Alla fine sbuca una soluzione ma poi la natura stessa, oltre il micidiale, del mezzo social rovina di nuovo tutto. Per molti è stata una liberazione, forse l’indicibile e l’impopolare ormai si possono annidare solo dentro cose comedy che vivono di grottesco.

C’è chi ha fatto la ola ringraziando gli autori: nella realtà non cambierà nulla, figuriamoci, ma che soddisfazione. Magari twittando la medesima un minuto dopo.

 

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