Giulio Da Silva, Stefano Mannucci il Fatto Quotidiano 8 febbraio 2023
L’Amadeus IV”. La raccolta spot è da record (50mln stimati) così come l’attesa sullo share. Ma se ai ricavi corrisponda un profitto per la Rai resta un mistero
Dipendesse da lui, continuerebbe a sparare annunci sanremesi pure a Pasqua, o a Ferragosto .
Perso in una dimensione del tempo che nessuno sa, Amadeus è l’Ete rn au ta dei fumetti .
Non gli basta più condurre la maratona festivaliera, fresco come una rosa alle due del mattino, mentre milioni di italiani già imputridiscono sui divani .
Ormai è preda della nevrosi dell’autocrate: deve occupare spazi extra di comunicazione, preferibilmente in coda al Tg1 serale o nella sala stampa del Casinò .
È la strategia del tu-credi-sia-finita-qui-ma-ecco-una-grande-novità, altri quarti d’ora in una scaletta monstre , il “che faccio lascio signò”, quando la bilancia della sopportazione è colma .
Da prima di Natale ci sbomballa con “occhio che domani vi dico gli ospiti d’onore”, e poi le star giovani e quelle over 70, le co-conduttrici, i concorrenti, le sorprese internazionali, il gioco d’ammicco con Fiorello che allude a una “cantante americana di origine italiana”, e tutti aspettano lo sbarco di Madonna a Nizza mentre Amadeus (finché il contratto della bizzosa M.me Ciccone non sarà blindato) ripiega sulla lombarda Vanoni .
C’è del metodo, ovviamente, nella “follia”del direttore artistico: ed è quello di procedere per una narrazione sempre interrotta sul crinale del non-ti-scordar- di-me, ché Sanremo è il forziere del bilancio Rai, e va ribattuto anche prima e dopo la settimana di passione .
Un metodo rivendicato dal supermanager Lucio Presta, alla nona edizione del festival (contando quelle condotte da Paolo Bonolis, Antonella Clerici, Gianni Morandi e ora Amadeus che ha già firmato per il 2024) .
In un’inter vista al Sole 24 Ore qualche giorno fa Presta ha detto: “Siamo nell’epoca della serialità e il Festival non fa eccezione . Ci siamo inventati un nuovo modo di raccontare, all’interno del Festival, e un nuovo modo di raccontare il Festival . Una volta il direttore artistico, alla viglia della ke rmesse, concedeva un’intervista esclusiva a questo o quel giornale (…) .
La comunicazione sul Festival, con questo schema, si concentrava in poche settimane all ’anno .
Con le ultime edizioni di Amadeus ci siamo detti: abbiamo il più grande strumento di comunicazione generalista del Paese che si chiama Tg1, costruiamo attraverso di esso una narrazione che abbracci più mesi e faccia discutere il pubblico per buona parte dell’anno” .
E così non basta che Ama chiuda le serate all’Ariston che già albeggia e con le rotative dei quotidiani che hanno smesso di girare .
Nelle matiné e in cui si trova davanti ai cronisti, il conduttore e direttore artistico ricomincia coi pizzini delle sorprese: li rompe a mò di biscotti della fortuna, e ne esce dapprima la letterina di Zelensky e poi nientemeno che lo svelamento di una lunga trattativa –irritua – le vista da VialeMazzini, ma fa niente –tra Presta e il Quirinale perché Sergio Mattarella sieda all ’Ariston per ascoltare Benigni (compenso lontanissimo dai soliti 300mila euro del cachet pregresso, assicura Stefano Coletta) nella concione sulla Carta .
È il format del Sanremo Infinito . E tutti gongolano, per prima, e soprattutto, la Rai . Visto che, come ha avuto modo di ricordare il traballante ad Carlo Fuortes, Sanremo è Sanremo ma è anche “oggi più di ieri il barometro del la situazione dell ’anno per la Rai” .
Basta dare uno sguardo ai veri conti del Festival, uno dei segreti meglio custoditi della tv di Stato (andate a sfogliare i bilanci di viale Mazzini, ad esempio quello patinato del 2021, non troverete una sola cifra su Sanremo, tranne quella dell ’audience) .
RACCOLTA SPOT E COSTI I ricavi ufficiosi della raccolta pubblicitaria – non c’è una cifra ufficiale – sono in crescita costante negli ultimi anni, addirittura pirotecnica .
Secondo il So – le, l’edizione cominciata ieri avrebbe già portato a 50 milioni di euro, rispetto ai 42 dell’anno scorso (+19%) .
Che erano cresciuti rispetto ai 38 milioni del 2021 e ai 31 del 2020, la prima edizione presentata da Amadeus .
Già allora c’era stato un progresso importante rispetto ai 28 milioni del 2019 .
Stando a questo, l’“Amadeus IV” potreb – be già contare su un +78,6% dei ricavi rispetto all’edizione precedente a quella del 2019, il suo debutto all’Ariston .
Ma stabilire se ai ricavi corrisponda o meno un profitto finale per il bilancio della Rai o almeno un utile operativo, il risultato prima degli oneri finanziari sui debiti e delle tasse, è pressoché impossibile perché non si conoscono i costi reali del festival .
Va fatta un’avvertenza . I 50 milioni di ricavi pubblicitari non è stato spiegato se siano i proventi netti che entrano nelle casse, cioè al netto delle provvigioni delle agenzie e dei centri media, o se siano i proventi lordi .
Certo, a prima vista le cifre di quest’anno si presentano in maniera positiva, grazie anche all’incremento del 28,1% del listino prezzi della pubblicità, secondo O m n i c o m M e d i a Group .
Il costo stimato delle ultime edizioni di Sanremo è sui 17 milioni all ’anno . Anche questi dati ufficiosi .Il ritorno dei grandi ospiti internazionali quest’anno potrebbe far lievitare la cifra .Ma, secondo Il Sole, le voci “lasciano presumere un bilancio più che attivo” .
Nei costi vanno però considerati non solo le spese vive per l’even – to, anche la quota di ammortamenti sugli investimenti che gravano sul bilancio e la quota di oneri finanziari, visto che alla Rai i debiti sono piuttosto alti e in crescita .
L’IMPATTO SUI CONTI RAI
Il punto chiave però per capire l’impatto effettivo di Sanremo è un altro .
Poiché si tratta dell’evento di punta per l’azienda, da Sanremo ci si dovrebbe aspettare un contributo pesante a tenere sopra la linea di galleggiamento i conti Rai .
Conti che invece arrancano, nonostante l’azienda incassi un canone dal pubblico che nel 2021 ha raggiunto un miliardo e 820 milioni di euro .
Il canone è la parte preponderante dei ricavi, che nel 2021 hanno raggiunto i 2,516 miliardi per Rai Spa e i 2,688 miliardi per il gruppo .
Il bilancio del gruppo Rai nel 2020 e 2021 si è chiuso con un risultato netto in pareggio, ma l’utile prima delle tasse è diminuito da 15,5 a 7,1 milioni: ovvero, nel 2021 c’è stato un peggioramento .
Per la sola Rai Spa il bilancio è in perdita, -20,7 milioni nel 2020 e -30,4 milioni nel 2021 .
A fine novembre il Cda ha approvato i risultati non definitivi del 2022 dicendo che “l’obiettivo per l’esercizio in corso rimane quello del pareggio di bilancio e di una posizione finanziaria netta a livelli di sostenibilità” .
I debiti finanziari netti a fine 2021 erano un po’ dimi – nuiti: 573,1 milioni rispetto ai 606 di fine 2020 .
Ma nel budget 2023 approvato dal Cda il 30 gennaio risulta che i debiti finanziari netti siano aumentati a 625 milioni a fine 2022, e c’è la previsione di un ulteriore aumento a 650 milioni a fine 2023 .
Chissà se ad Ama e al Prestagiatore riuscirà il colpaccio- Madonna .
Non la popstar, beninteso .