Jet e navi nucleari russe infiammano il Baltico: “Offensiva già iniziata”

Monica Perosino La Stampa 15 febbraio 2023
Guerra in Ucraina, jet e navi nucleari russe infiammano il Baltico: “Offensiva già iniziata”
Al vertice della Nato di Bruxelles Stoltenberg avverte: «Mosca si sta preparando a nuovi attacchi». Una squadriglia russa da Kaliningrad vola verso la Polonia. Oslo: «Dislocate armi tattiche»

 

La temuta e annunciata offensiva russa di primavera è già iniziata. Per ora segue il ritmo della guerra di logoramento, che consuma risorse materiali, umane e psichiche costringendo l’avversario al collasso. Una tattica che Mosca conosce molto bene e di cui ha lunga esperienza. Ma all’attrito basta una scintilla, o un errore, perché si trasformi in repentina escalation.
Il rapporto annuale dell’intelligence norvegese, ieri ha confermato quello che già ad aprile denunciava la Difesa lituana, ma con un dettaglio decisamente più allarmante: non solo la Russia ha a disposizione testate nucleari, ma «ha iniziato a dispiegare navi con armi nucleari tattiche nel Mar Baltico» per la prima volta da 30 anni, come durante la Guerra Fredda. Gli 007 norvegesi osservano che «la parte fondamentale del potenziale nucleare si trova nei sottomarini e nelle navi della Flotta del Nord». Il report aggiunge che «non si prevedono cambiamenti significativi nella dottrina nucleare russa nei prossimi anni». Tutto questo mentre è emerso che due aerei da combattimento F-35 olandesi sono stati lanciati per identificare e intercettare tre caccia russi che volavano vicino al confine della Polonia con l’exclave di Kaliningrad, un incontro ravvicinato pericolossissimo data la situazione.

È proprio su Kaliningrad che gli occhi continuano ad essere puntati: se volesse lanciare un attacco nucleare, Mosca non dovrebbe neanche scomodare la flotta, vista la densità di missili Iskander schierati nell’oblast incastonato tra Polonia e Lituania.

Mentre il presidente ucraino Volodymyr Zelensky chiede i caccia agli alleati occidentali, secondo fonti del Financial Times i russi starebbero ammassando aerei da combattimento ed elicotteri al confine con l’Ucraina per sostenere una nuova offensiva di terra, nel giorno in cui a Bruxelles la Nato ospita una nuova di riunione del Gruppo di contatto per l’Ucraina, dove sono rappresentati 54 Paesi. Da lì, al termine del meeting, il capo del Pentagono Lloyd Austin non ha confermato l’informazione: «Al momento non vediamo Mosca ammassare i suoi aerei per un massiccio attacco aereo, al momento non lo vediamo. Sappiamo che la Russia ha un numero considerevole di aerei nel suo inventario e molte capacità rimaste». Gli alleati dell’Ucraina riuniti a Bruxelles hanno promesso più armi e munizioni. «Si tratta di fornire tutte le capacità che abbiamo promesso. Si tratta di integrare questi sistemi», ha detto ancora Austin, aggiungendo che anche Kiev potrebbe lanciare la propria offensiva in primavera. E ora il vero punto nodale è il tempo: chi lancerà per primo un’offensiva in grado di spostare a proprio vantaggio la linea del fronte?

Il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg a inizio giornata aveva detto: «Non vediamo segni che il presidente Putin si stia preparando per la pace. Quello che vediamo è il contrario. Si sta preparando per nuove offensive e nuovi attacchi. Quindi è ancora più importante che alleati e partner della Nato forniscano maggiore sostegno all’Ucraina». E aveva sottolineato che «il tipo di supporto che stiamo fornendo all’Ucraina è cambiato e si è evoluto nel tempo e continuerà a cambiare ed evolversi man mano che questa guerra si sviluppa».

Ieri non è stata discussa la fornitura di jet a Kiev, ma i membri dell’Alleanza si sono concentrati soprattutto sulla situazione del fronte Est, «in piena sintonia», ha spiegato il ministro della Difesa Crosetto che anche confermato «il sostegno dell’Italia, nell’Alleanza atlantica e nell’Ue, all’Ucraina, alla sua libertà e al diritto di una nazione di rimanere integra e libera».

Il tempo, se troppo lungo, potrebbe favorire un esercito, quello di Mosca, rinvigorito dall’ultima mobilitazione, da un’economia di guerra lanciata a pieno regime e da un’opposizione interna schiacciata dalla repressione.

Sul campo prosegue nel frattempo la feroce battaglia per Bakhmut, nel Donbass. L’intelligence britannica ha fatto sapere che negli ultimi tre giorni le forze del gruppo Wagner hanno fatto piccoli avanzamenti e hanno guadagnato terreno nella periferia a Nord della città contesa, ma che «la difesa ucraina continua». Una versione confermata a suo modo anche dal capo del gruppo Wagner su Telegram: «Bakhmut non verrà presa domani, perché c’è una forte resistenza. Il tritacarne è in funzione. Perché il tritacarne funzioni bene, è impossibile dare il via improvvisamente ai festeggiamenti. Non vi saranno festeggiamenti a breve».

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