Quel pezzetto di sinistra che ha smentito l’establishment
C’è sorpresa e costernazione nel dibattito che scaturisce dal “voto a sorpresa” del Pd. Un Pd dato per morto, probabilmente per qualcuno seppellito nelle valige di Panzeri, dopo il tentativo di suicidio di Letta e la vendita sventata ai saldi in favore della Moratti, e la geniale candidatura di Alessio D’Amato.
Una parte dell’establishment, nonchè apparati pubblici ed economici, informazione, hanno puntato sull’evoluzione politica della Meloni per una destra europea e conservatrice, scelta apparentemente realista e disperata insieme. Un’altra parte ha scommesso sulla coerente successione di Bonaccini nel Pd come sinistra credibile di governo, che porti all’incontro con Renzi e Calenda.
Altri hanno esplicitamente auspicato la dissoluzione e lo scioglimento dei dem, ma neppure il pilota automatico che guidava il partito verso le regionali di Lazio e Lombardia è riuscito nell’impresa, il Pd nella disfatta della nuova sconfitta ha battuto a sorpresa sia il terzo polo che i 5 stelle.
I geniali chef di media, tv e talk show non ne indovinano una e hanno sbagliato di nuovo auspici e previsioni. E questo appare come l’esito imprevisto e divertente delle primarie del Pd, che comunque ha sorpreso gli stessi vincitori. Hanno rianimato oltre un milione di cittadini che hanno sfidato l’esito del voto dei Circoli e l’operazione simpatia costruita sul più conformista dirigente del Pd (Bonaccini), sempre schierato col vincitore da Bersani a Renzi, a Zingaretti a Letta.
Ripetendo palesi falsità tipo: “la Schlein è sostenuta dall’apparato”, ma l’apparato influisce sul voto dei Circoli, dove ha vinto invece Bonaccini. “ La Schlein è la passante che si è iscritta al Pd due mesi fa”, ma era iscritta nel 2014, eletta al parlamento europeo, certo coerentemente anti-renziana e quindi uscita come tanti dal Pd.
Questi avvoltoi del Pd da critici spietati del Pd-apparato, si sono ritrovati a difendere il Pd più chiuso all’apertura alla società, ai giovani e alle donne ormai accecati invece dal fascino trasformatore della Meloni .
Perché il Pd è servito per quello per cui è nato, puntellare e accompagnare le tecnocrazie europee nelle politiche neo liberiste, comunque siano. E quest’ultime devono assecondare quelle americane, il cui fine propagandato è quello della “democratizzazione” del mondo
Detto ciò le regole di vita democratica del Pd sono demenziali, inventate quando le globalizzazione terminava il suo ciclo di vita. La linea politica era una e per sempre, perchè la globalizzazione sarebbe stata eterna e andava accompagnata. Governisti, atlantici, neo liberisti, la politica al servizio del mercato. I segretari del partito si decidono prima, anche gli sfidanti, le primarie sono l’incoronazione che precede le elezioni politiche. Una convention elettorale.
Quel Pd che era già superato all’atto di nascita, è morto ieri (ben 15 anni dopo) paradossalmente per mano delle primarie stesse, e prima che morisse per sfinimento dei suoi elettori.
Qualcosa di piu di mezzo milione di questi elettori sono stati i protagonisti di un salvataggio in extremis. La Schlein è risultata l’ultimo aggancio con la realtà del Pd, il suo coraggio e sfrontatezza gli hanno consentito di compiere un’impresa.
Ce la farà a far rinascere una sinistra legata al popolo, non minoritaria, capace di essere radicale ma di unire, di fare opposizione ma di essere incisiva e determinante sulle condizioni materiali e dei diritti sociali e politici? In un mondo in cui la sinistra perde ovunque?
Nessuno può saperlo. Ma il tentativo è commovente.
Il potere è una brutta bestia, ti trasforma quando devi farci i conti, speriamo che Elly ne esca viva, e con lei la sinistra,
Ne esca viva la sinistra, non il Pd a vocazione maggioritaria, la sinistra tutta, che è una pluralità di istanze che non hanno ancora una coerente elaborazione unitaria ma che rischia di auto-distruggersi in una guerra competitiva come abbiamo visto accadere dalla fine del Partito Comunista ad oggi.