L’eroismo polacco e il rifiuto della sua democratizzazione

Federico Fubini Corriere della Sera 1 marzo 2023
La Polonia? Ne esistono almeno due
C’è il Paese eroico che sostiene l’Ucraina e c’è il suo doppio, la Polonia che non ha ancora accesso ai fondi del Recovery perché i valori democratici sono fortemente a rischio

Non esiste una sola Polonia, ma almeno due e ciascuna con una propria identità. C’è la Polonia eroica in cima alla lista dei Paesi che sostengono di più l’Ucraina, con oltre cinque miliardi di aiuti e oltre un milione e mezzo di rifugiati ucraini accolti e sostenuti nelle città polacche. Questa è la Polonia alla quale Joe Biden ha appena reso omaggio. Nel suo viaggio in Europa a un anno dall’aggressione russa, il presidente americano di ritorno da Kiev non si è fermato a Bruxelles. No: il suo discorso più importante l’ha pronunciato a Varsavia, per riconoscere la determinazione di quel governo nel difendere l’autodeterminazione, la democrazia, la libertà.

Poi però c’è l’altra Polonia, il suo doppio. Pochi ormai sembrano farci caso, ma Varsavia non è ancora riuscita a sbloccare i 160 miliardi di euro della sua parte del Recovery perché mancano le condizioni politiche. In dicembre il governo aveva concluso un accordo con la Commissione Ue, sostenuto da Germania e Francia.

Con la guerra in corso, tutti volevano chiudere la questione. Bastava che il potere polacco smettesse di demolire troppo sfacciatamente l’indipendenza della magistratura. Bastava che alcuni giudici sospesi dal governo fossero riammessi nei tribunali, che altri giudici di nomina politica affrontassero un facile esame di adeguatezza e che il potere di avviare azioni disciplinari contro i giudici stessi tornasse a un organo tecnico, non controllato dal partito di destra al potere «Legge e giustizia».

Ma il presidente Andrzej Duda per ora non firma nessuna di queste concessioni. Preferisce che Varsavia continui a pagare un milione al giorno di multa all’Unione europea perché rifiuta di applicare una sentenza della Corte Ue contro il controllo politico dei magistrati. Ma pochi ci fanno caso ormai. Il coraggio di Varsavia in difesa del mondo libero, aggredito in Ucraina, fa dimenticare che i suoi valori sono messi a dura prova nella Polonia stessa.

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