Bakhmut fa litigare tutti. I generali vogliono ritirarsi, ma Kiev dice “no”

Giampiero Gramaglia il Fatto Quotidiano 7 marzo 2023
Bakhmut fa litigare tutti. Zelensky licenzia gli 007
I generali vogliono ritirarsi, ma Kiev dice “no”. Prigozhin (Wagner): “Siamo senza munizioni: colpa dei burocrati, o tradimento”

 

 

 

Morire per Bakhmut: lo fanno da mesi, giorno dopo giorno, decine, talora centinaia, di militari, nell’uno e nell ’altro campo.

Litigare per Bakhmut lo fanno politici e generali, a Mosca come a Kiev.  Il presidente ucraino Zelensky è ai ferri corti con il suo comandante che pensa che sarebbe meglio abbandonare la città e risparmiare uomini e mezzi, salvo poi ricomporre un’unità di facciata. E il capo dei mercenari del Gruppo Wagner, Evgeny Prigozhin, se la prende con il ministro della Difesa russo Sergej Shoigu, senza coinvolgere il presidente Vladimir Putin, perché avrebbe lasciato i suoi uomini a corto di munizioni e costretti a battersi nei corpo a corpo con le letali palette dell’esercito russo modello 800.

A KIEV CI SONO altri scontri ai vertici: Zelensky ha licenziato Oleksandr Yakushev, vicepresidente dei servizi segreti (Sbu).

Secondo quanto riportato da Ukrainska Pravda, tra i vertici silurati dal presidente ci sarebbero anche due capi dei dipartimenti dei servizi speciali e i capi dei servizi di sicurezza di due regioni; il responsabile del dipartimento per la protezione dei segreti di Stato della Sbu, Igor Nosok, e quello del dipartimento per il sostegno economico, Alexander Provotorov. Zelensky ha anche licenziato due capi di dipartimento: Boris Bezrukiy, nella regione di Zaporizhzhia, ed Eduard Fedorov, nella regione di Sumy. Sulla linea del fronte, la caduta di Bakhmut sembra imminente.

Analisti indipendenti affermano che le forze russe hanno ormai accerchiato, almeno su tre lati, le unità ucraine. Quando Bakhmut cadrà, sarà la prima volta da otto mesi che i russi riescono a occupare una città ucraina, dopo la presa di Lysychansk ai primi di luglio. Il segretario alla difesa Usa Lloyd Austin minimizza la battaglia, che sarebbe “più simbolica che strategica”.

Se fosse davvero così, l’averla combattuta con perdite tanto pesanti sarebbe stata una scelta criminale. Secondo la Bild, il comandante in capo delle forze armate ucraine, il generale Valery Zaluzhny, avrebbe già suggerito a Zelensky, fin dal mese scorso, di lasciare Bakhmut per ragioni tattiche, ma il presidente ha su questo punto un’opinione completamente diversa e l’ha fatta fin qui valere. Forse reagendo a queste illazioni, che la Bild attribuisce “a fonti della leadership politica ucraina”, la presidenza ha ieri pubblicato un comunicato per dire che Zelensky ha fatto una riunione con i vertici militari che si sono detti favorevoli a proseguire la difesa della città.

Fronte russo, Prigozhin torna a lamentarsi per la carenza di munizioni e denuncia “un tradimento” per i ritardi nelle consegne. “Gli ordini di consegna – scrive Prigozhin in un post sui social – sono stati dati il 23 febbraio. Ma finora la maggior parte delle munizioni non è stata inviata.” Il capo dei Wagner vede due possibili ragioni per questo ritardo: “Ordinaria burocrazia o tradimento”.

IL MESE SCORSO, Prigozhin aveva rivolto dure critiche al ministro Shoigu e al capo di Stato Maggiore, Valery Gerasimov, accusandoli di tradimento per non avere fornitomunizioni al suo gruppo. E ora torna a ripetere che “se il Gruppo Wagner si ritira ora da Bakhmut, l’intero fronte crollerà”. Il capo dei mercenari esclude la sua partecipazione a una manifestazione a San Pietroburgo domani, nell ’anniversario di una manifestazione di donne russe che l’8 marzo 1917 rivendicarono la fine della guerra (e che fu il prologo della Rivoluzione d’Ottobre). Prigozhin è attento a tranquillizzare Putin: “Non ho ambizioni politiche.

Noi combattiamo e proteggiamo gli interessi della Russia”. Fonti ucraine ieri hanno diffuso il video dell’esecuzione di un prigioniero ucraino disarmato da parte di militari russi che lo insultano e riprendono la scena. Le immagini mostrano l’uomo che dice “Gloria all’Ucraina ”, dà un tiro di sigaretta e viene crivellato di colpi.

Da oggi, a Stoccolma, il Consiglio informale Difesa dell ’Ue si riunisce per riaffermare il sostegno all’Ucraina: la Commissione europea propone ai 27 di finanziare con 1 miliardo di euro l’acquisto di munizioni, specie di artiglieria, da mandare a Kiev.

 

 

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