La Rai celebra Dalla Chiesa, le sue innovazioni, la sua figura lato famiglia

Francesca Fiorentino cinemaserietv.it 10 Gennaio 2023
Una fiction per ricordare la figura del Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa a 40 anni dalla sua scomparsa.
Un lavoro lungo e articolato, quello diretto da Lucio Pellegrini e Andrea Jublin, che fa luce su alcuni degli eventi più importanti della nostra storia recente e rende omaggio a un uomo di Stato come pochi altri.

Il nostro generale, produzione di punta di Rai Uno di questa prima parte di stagione si snoda su quattro prime serate da due puntate ciascuna, lunedì 9, martedì 10, lunedì 16 e martedì 17 gennaio, per un totale di otto capitoli che esaminano l’esperienza del Generale Dalla Chiesa nella lotta contro le Brigate Rosse.

Gruppo che riesce ad arginare grazie alle operazioni del Nucleo Speciale Antiterrorismo, nato da una sua intuizione. Da un lato lo Stato e la democrazia, quindi. Dall’altro le Brigate Rosse, coi rapimenti lampo dei primi anni ’70, quello epocale di Aldo Moro nel 1978, la lunga scia di sangue e la fine, incarnata dalla figura di Patrizio Peci, il primo pentito. Carlo Alberto Dalla Chiesa è interpretato da Sergio Castellitto, al suo fianco, Teresa Saponangelo veste i panni di Dora Fabbo, prima moglie del militare e madre dei tre figli Rita, Nando e Simona. Ecco allora la nostra recensione della prima e seconda puntata de Il nostro generale.

 Torino è un mondo a parte

La prima puntata di Il nostro generale, Il Colonnello, parte con la terribile sequenza della morte del Generale Dalla Chiesa e della moglie Emanuela Setti Carraro, freddati dalla Mafia a Palermo, mentre erano a bordo della loro A112 il 3 settembre 1982. Tra le persone che accorrono sul luogo del delitto c’è anche Nicola (Antonio Folletto), uno degli uomini di Dalla Chiesa. È sua la voce narrante dell’intero racconto. Che dal 1982 fa un salto indietro al 1973, quando il Colonnello Dalla Chiesa, nominato Generale viene trasferito a Torino per contrastare le crescenti proteste operaie. E combattere le prime azioni di gruppi terroristici come le Brigate Rosse. “Torino è una città complessa” gli dicono. C’è la FIAT di Gianni Agnelli, simbolo del capitalismo italiano, migliaia di emigrati si sono trasferiti dal Sud per cercare fortuna all’ombra della Mole. E forte è anche la classe degli intellettuali, molto vicina alla sinistra. Il pericolo numero uno, però, sono le Brigate Rosse. Un gruppo costituitosi nel 1970, di matrice ultra comunista, che ha come obiettivo principale il sovvertimento della democrazia.

Creare una squadra

Dalla Chiesa si confronta da subito con la pochezza dei mezzi a disposizione e con l’incapacità dei suoi uomini di stare dietro ai terroristi, sempre più sofisticati nelle loro azioni e specializzati in rapimenti. Come quello del giudice Sossio, nell’aprile del 1974. Un evento cruciale nella storia di Dalla Chiesa che decide di dar vita a un nucleo speciale d’élite per combattere i terroristi, pensando come loro. Tra gli agenti, che in azione usano nomi in codice, si segnala proprio Nicola.
Pugliese, giovanissimo, l’appuntato si mostra subito acuto e risolutivo. E assieme agli altri del team (c’è solo una donna, Minnie, poliziotta della buoncostume) forma una squadra affiata di amici, prima ancora che colleghi. Così, in un’Italia che di lì a poco, il 12 maggio 1974, si sarebbe pronunciata sul divorzio, Dalla Chiesa e il suo Nucleo Speciale Antiterrorismo si mettono sulle tracce dei terroristi più pericolosi, Renato Curcio e Mario Moretti. Il lungo e certosino lavoro per catturare i due criminali è al centro della seconda puntata, I ragazzi del generale, che racconta le prime operazioni sotto copertura del team, costantemente in azione tra operai e studenti, e si chiude con l’inseguimento della Fiat 128 che trasporta Curcio e Moretti a Pinerolo.

Pater Familias

Cerca la tenerezza nella forza. E avrai un protagonista ricco di sfumature, con cui è facile empatizzare. Il Carlo Alberto Dalla Chiesa di Pellegrini e Jublin è un uomo di polso che non esita ad alzare la voce quando l’occasione lo richiede (per esempio quando un membro del team inizia a fare il playboy con la collega). Ma è anche un padre di famiglia saggio e amorevole che Sergio Castellitto interpreta con grande pacatezza.
Dalla Chiesa è il miglior pater familias che si possa immaginare. Innamorato della moglie Dora e rispettoso dei tre figli. Anche di Nando, studente contestatore, che gli tiene testa in più di un’occasione ma che rivolge al padre un omaggio grandioso decidendo di laurearsi con una tesi sulla Mafia. In una delle sequenze più belle, Dalla Chiesa sveglia il figlio nel cuore della notte per dargli i testi essenziali per comprendere la Mafia, a partire dai libri di Leonardo Sciascia. “Non guardare il singolo reato, ma il fenomeno” dice al figlio, tracciando di fatto quello che sarà il suo metodo anche per quanto riguarda la lotta alla BR.

Un racconto riuscito

I primi due episodi introducono i personaggi e i rapporti di forza tra loro e si segnalano per una regia dinamica, che mescola con intelligenza veri materiali repertorio e ricostruzione artistica. La scrittura, curata da Monica Zapelli e Peppe Fiore, con la consulenza storica di Giovanni Bianconi e con il coinvolgimento della famiglia dalla Chiesa, è buona anche se per il momento manca il grande antagonista del Generale.

Quel nemico che viene solo accennato, paventato e non mostrato nelle sue mille sfumature. È una scelta di campo comprensibile, che tuttavia rischia (per ora) di privare il racconto di un elemento narrativo essenziale. Si tratta di una fiction, però, rispettosa del protagonista ma non totalmente agiografica, per questo molto apprezzabile, anche dal punto di vista “pedagogico” e storico. Nel cast spicca Teresa Saponangelo, perfetta nel delineare la forza pacata di una donna che è il pilastro sui cui poggia la famiglia Dalla Chiesa.

Titoli episodi: Il Colonnello, I ragazzi del generale. La serie: Il nostro generale. Regia: Lucio Pellegrini, Andrea Jublin. Genere: Drammatico, storico. Cast: Sergio Castellitto, Teresa Saponangelo, Antonio Folletto, Camilla Semino Favro, Flavio Furno, Andrea Di Maria, Romano Reggiani, Viola Sartoretto, Stefano Rossi Giordani, Alessio Praticò. Durata: 50 minuti ciascuno. Dove li abbiamo visti: su Rai 1 e Rai Play.

Trama: 1973, il Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa viene trasferito a Torino. Il suo compito è dirigere il Nucleo Speciale Antiterrorismo per contrastare l’azione delle Brigate Rosse. Prima forma una squadra di agenti scelti, poi inizia ad avvicinarsi ai capi delle BR.

 

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