Il pallone spia ha ucciso la diplomazia Usa-Cina

Stefano Stefanini La Stampa 6 febbraio 2023
Il pallone spia ha ucciso la diplomazia Usa-Cina
Malgrado le apparenze c’è più diplomazia che conflittualità nella vicenda del pallone cinese in sorvolo per una settimana sull’America, dall’Alaska alle Caroline.

 

Diplomazia nel come è stata risolta: eliminazione tanto spettacolare quanto incruenta. Non c’è diplomazia che colmi il fossato strategico ed economico-commerciale ormai apertosi nella sfida fra superpotenza in carica – Stati Uniti – e superpotenza sfidante – Cina.

Nella controversia sul pallone spia c’è stata limitazione dei danni da parte di Washington; un misto cinese di poco convincenti spiegazioni metereologiche, proteste d’ufficio e avvisi di rappresaglia. Questi ultimi potrebbero tradursi in un’ulteriore escalation di tensioni. La palla è in campo cinese. Gli americani erano spiati, si sono liberati di cosa li spiava, senza fatalità umane: il caso è chiuso.

Il pallone spia cinese è sintomo del livello antagonistico dei rapporti sino-americani. Ha fatto una vittima politica pesante, il viaggio del Segretario di Stato Anthony Blinken in Cina in calendario in questi giorni. Il tentativo di riprendere un dialogo bilaterale Usa-Cina, concordato al G20 di Bali da JoeBiden e Xi Jinping, si arresta così sul nascere.

Il caso del pallone è la punta dell’iceberg del deterioramento sino-americano. La parte sommersa sono la rivalità militare-strategica sul Pacifico, con il punto caldo di Taiwan, e la competizione commerciale e tecnologica che coinvolge anche l’Europa.

I cinesi sostengono che il pallone era “un dirigibile civile utilizzato per scopi di ricerca, principalmente meteorologici” che “colpito da correnti occidentali e, avendo limitate capacità di autogoverno, aveva deviato molto dalla rotta pianificata”, creando una “situazione del tutto inaspettata causata da forza maggiore”, assicurando poi: “non abbiamo intenzione di violare e non abbiamo mai violato il territorio o lo spazio aereo di alcun Paese sovrano”.

Per gli esperti di meteorologia atmosferica la deriva del pallone sul territorio Usa era inevitabile data la direzione Est-Ovest delle correnti a getto. Più difficile provare forse che lo avrebbero condotto proprio sul Montana dove sono basati un buon numero di missili intercontinentali americani. Un altro pallone cinese sta vagando su Costarica e Colombia, dove non si annidano armamenti strategici.
Ammesse per ipotesi le finalità solo metereologiche e l’involontarietà dell’itinerario, perché allora non avvertire americani e canadesi quando l’innocuo pallone sonda cominciava a viaggiare sulle Isole Aleutine alla volta del continente nordamericano? No, sono state le stazioni di avvistamento Usa ad accorgersene e a chiedere spiegazioni. Per almeno tre giorni col pallone in sorvolo sui cieli americani,Washington e l’ambasciatore Usa a Pechino, Nicholas Burns, hanno cercato di risolvere la questione trattandone con in cinesi dietro le quinte. Anche per salvare la visita di Blinken a Pechino.

Quando la presenza del pallone sul Montana è diventata di dominio pubblico, senza che da parte cinese fosse offerto altro che la “forza maggiore”, non è stato più possibile far finta di niente. Il Segretario di Stato ha dovuto cancellare la visita. Reazione cinese poco convincente: “nessuna delle due parti ha mai annunciato che ci sarebbe stata una visita”. Le bugie hanno le gambe corte. Era previsto un incontro con Xi Jinping. Ne avevano dato notizia le agenzie di mezzo mondo.

La crisi del pallone aerostatico è stata risolta sul piano diplomatico. Gli americani avevano avvertito i cinesi: lo abbatteremo. Appena arrivato sopra l’Atlantico è stato colpito da un missile aria-lanciato da un F-16 dell’aeronautica Usa. Il Pentagono ha aspettato perché il pallone portava un carico non indifferente – stimato equivalente al peso-volume di tre autobus – e i detriti potevano far danni su terraferma.

Viene a mente l’abbattimento dell’U2 di Gary Powers sull’Urss nel 1960. Ma era un’altra era tecnologica. Cosa può spiare oggi un pallone – che non sia già spiabile e spiato dai satelliti? Il recupero dei resti, caduti in acque non troppo profonde, offrirà indizi. Alla radice c’è comunque la crescente conflittualità sino-americana. Il Segretario alla Difesa americano, Austin Lloyd, ha appena concluso accordi con le Filippine.

Pechino ha intrapreso un’offensiva verbale a tutto campo: contro le politiche industriali “verdi” di Usa e Ue; per distogliere l’India dalla collaborazione con Usa-Giappone-Australia; contro l’invio di carri armati all’Ucraina che avrebbero lo scopo di “indebolire permanentemente la Russia” – non di aiutare gli ucraini a difendersi. Sullo sfondo dell’ostilità antiamericana e antioccidentale, il pallone spia, di scarsa utilità spionistica, o è stato un passo falso o un intenzionale bastone fra le ruote al tentativo di riavviare il dialogo fra Pechino e Washington. Nel secondo caso c’è da preoccuparsi su dove vada la Cina di Xi.

 

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