Cazzullo, “Ora può succedere di tutto”. Purchè si sia capito cosa è successo

Aldo Cazzullo Corriere della Sera 27 febbraio 2023
Perché dopo la vittoria di Schlein può succedere di tutto (nel Pd, e non solo)
Elly Schlein si era detta «convinta di vincere»: e lo ha fatto, con un risultato che è un cataclisma per la sinistra italiana. Vista con gli occhi della politica, la sua vittoria sembra un regalo agli avversari: ma potrebbe essere l’opposto. Perché una segretaria con queste caratteristiche, il Pd non l’ha avuta mai

Perché dopo la vittoria di Schlein può succedere di tutto (nel Pd, e non solo)

Elly Schlein l’aveva detto al Corriere con una sicurezza impressionante — «sono convinta di vincere» —; ma ci credevano in pochi, oltre a lei e al suo mentore Franceschini («una come Elly nasce ogni dieci anni»).

Il risultato dell’ultima piovosa domenica di febbraio è un cataclisma nella sinistra italiana. Non soltanto si sono espressi più elettori del previsto; non soltanto hanno spazzato via sondaggi e pronostici; hanno ribaltato pure il voto degli iscritti, che aveva nettamente premiato Stefano Bonaccini .

A guardare la vittoria di Elly Schlein con gli occhiali della politica, la si potrebbe definire un regalo a Renzi e Calenda, che erano finiti in un angolo dopo il flop della Moratti e ora esultano: il voto palesemente antirenziano di ieri apre spazio al centro e quindi all’odiato Renzi.

Neppure Giorgia Meloni è dispiaciuta: il presidente dell’Emilia Romagna appariva un avversario più solido e sperimentato di una giovane priva di esperienza amministrativa.

Eppure mai come stavolta a guardare la vittoria della Schlein con gli occhiali della politica si rischia di non capire nulla.

Il segno del nostro tempo è la rivolta contro l’establishment, il sistema, e tutto quanto è percepito come «vecchio».

Certo, la Schlein era sostenuta da una parte della nomenklatura del Pd, a cominciare appunto da Franceschini. Ma rispetto al figlio del partito, al «comunista emiliano» Bonaccini, una giovane donna che al Pd sino a poco fa non era neppure iscritta ha rappresentato il Nuovo.

Una scelta radicale, che la base ha fatto d’istinto più che con il ragionamento, pensando di non avere nulla da perdere.

La svolta è venuta dalle grandi città, e rispecchia il cambiamento sociale della sinistra italiana. Il Pd non è più il partito delle coop, dell’asse tosco-emiliano, degli artigiani rossi. È un partito di borghesia metropolitana, attento ai diritti civili, alle ragioni della piazza e dei movimenti, dalle Sardine agli «antifa». Elettori che l’aggressione di Firenze ha motivato , e che non hanno perdonato a Bonaccini le parole con cui riconosceva alla Meloni una certa capacità. Elettori che hanno scoperto la Schlein alla vigilia delle elezioni del 25 settembre, quando alla nota rivendicazione di identità della Meloni – «io sono Giorgia, sono una donna, sono una madre, sono cristiana…» – ha contrapposto la propria rivendicazione di identità: «Sono una donna, amo una donna, non sono madre, ma non sono meno donna per questo».

Ora può succedere di tutto.

Che il partito si ricompatti, o che i centristi ex renziani raggiungano il loro vecchio capo. Che il Pd ribadisca la linea filo-ucraina o la ammorbidisca. Che il rapporto con i Cinque Stelle rinasca o che aumenti la competizione a sinistra. Che gli elettori liberali, moderati, cattolici guardino altrove o che la nuova segretaria sappia avvicinare alla politica una nuova generazione, che in parte si è mossa – per la prima volta – già ieri.

L’esperienza del passato è che non esiste un posto più precario della segreteria del Pd. Eppure una segretaria come Elly Schlein il partito non l’ha mai avuta; e non solo perché non ha mai avuto una leader donna.

Finora il Pd è stato retto da ex democristiani — il padre fondatore Prodi, il suo figlio politico Enrico Letta, il rottamatore Renzi, lo stesso Franceschini — o da uomini formatisi nel Pci ma navigatori di lungo corso, ben noti all’opinione pubblica, non esattamente percepiti come radicali, da Veltroni a Zingaretti passando per Bersani.

Elly Schlein è una novità e un esperimento.

Se la gente percepirà che dietro di lei ci sono i soliti, non sarà una novità e non sarà un esperimento lungo. Lo stesso accadrà se la forte carica ideale che la anima assumerà un carattere ideologico distante dalla realtà, se la nuova leader si rivolgerà al Paese come vorrebbe che fosse, non come è.

Eppure è possibile anche che Elly Schlein sia destinata a sorprendere ancora una volta.

 

Aggiungi ai preferiti : Permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.