Crisi delle democrazie, l’aspirina di Cazzullo che rimpiange Johnson

Aldo Cazzullo Corriere della Sera 09 luglio 2022
Fronte occidentale: il tempo dei leader fragili
Lo conferma la caduta di Johnson. Il sovranismo e il nazionalismo sono una reazione comprensibile ma controproducente al mondo globale; e non mettono nessuno al riparo dal drammatico fenomeno del 2022, l’impennata dei prezzi

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Ben Wallace, il “nerd” perfetto per succedere a un “jock” come Johnson

Antonello Guerrera La Repubblica 08 luglio 2022
E ora la base Tory vuole Wallace, il premier riluttante
Il ministro della Difesa britannico, ex soldato e duro anti-putiniano, è in pole per la successione
A Westminster c’è un detto: a Downing Street si alternano sempre un jock e un nerd. Ossia – metafora scolastica – un primo ministro muscolare, ultra-ambizioso, spavaldo, puntualmente seguito da uno più cauto, studioso, ortodosso.

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Boris, un bugiardo conclamato, da vincente a perdente in due soli anni

Bill Emmott La Stampa 08 Luglio 2022

 

Boris Johnson ha comprato tempo con le menzogne, la caduta doveva arrivare prima

 

Gli mancano competenze e serietà per governare, i conservatori sapevano che con lui avrebbero perso. La caduta di Boris Johnson sembra che fosse in arrivo da tempo. Eppure, per gli standard politici britannici, è stata sorprendentemente veloce.

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Il sogno europeo non esiste, per gli americani c’è solo la Nato

Fabio Mini il Fatto Quotidiano 2 luglio 2022
L’Europa che piace alla Nato non è l’Ue
che sta a Bruxelles
Il vertice Nato di Madrid, “grazie” alla Russia, ha ricompattato la Nato che si appresta a diventare l’unica sua controparte della guerra europea. Ricompattare significa che prima non lo era affatto.

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L’Europa destabilizzata dai tre imperi: Russia, Turchia e Regno Unito

Marco Bascetta il manifesto 9 giugno 2022
L’Europa destabilizzata dai tre imperi vicini
Questa nuova debolezza, dell’Ue, alimentata dalla guerra, può anche non dispiacere a Washington, ma è un azzardo: potrebbe costare più caro del Vietnam e dell’Afghanistan

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Continente europeo, settimana schizofrenica e paranoica

Limes a cura di Federico Petroni 8/02/2019

EUROFRATTURE

La crisi diplomatica tra Italia e Francia. Lo sgambetto di Parigi alla Germania su Nord Stream 2. L’impossibilità per l’Ue di arrivare a una posizione comune sul Venezuela, sul trattato Usa-Russia sui missili a raggio intermedio e sulla dichiarazione conclusiva del vertice con la Lega araba. leggi tutto

Prigionieri dell’Euro

 RACHELE GONNELLI   sul il manifesto, 3 gennaio 2017 (c.m.c.)

Mario Pianta: «L’uscita dall’Eurozona non è una scorciatoia»

Intervista all’economista Mario Pianta sui 15 anni di euro: «La situazione è critica e instabile, se non cambia niente a Bruxelles e a Berlino il rischio che l’unione monetaria così com’è salti è possibile, ma sarebbe gestito da governi e retoriche reazionari». leggi tutto